Si è celebrata oggi a Nazaret la “Giornata della Pace per l’Oriente” organizzata dal consiglio dei patriarchi cattolici del Medio Oriente che ha avuto quale evento centrale l’eucaristia presieduta dal patriarca latino Pierbattista Pizzaballa nella Basilica dell’Annunciazione ed alla quale hanno partecipato tutti i vescovi dei diversi riti cattolici. Una suggestiva celebrazione dove si sono “mescolati” i riti latino, melkita, maronita e siriaco a testimoniare l’unita e la ricchezza della liturgia in questa Terra.

Al termine della celebrazione, si è quindi passati anche alla consacrazione del Medio Oriente alla Sacra Famiglia con la benedizione di un’Icona, dipinta e intarsiata per l’occasione con le reliquie della stessa Basilica dell’Annunciazione. L’icona rappresenta la Sacra Famiglia che si trova sopra l’altare della chiesa di San Giuseppe, sempre a Nazareth, luogo che la tradizione indica come la casa del Falegname.

L’Icona comincerà un pellegrinaggio, partendo dal Libano, verso i paesi dell’Oriente, fino al suo arrivo a Roma verso la fine dell’anno di San Giuseppe, l’8 dicembre 2021. Da Roma, l’Icona farà il suo viaggio di ritorno in Terra Santa dove rimarrà.

Ne approfittiamo per condividere uno stralcio della lettera che papa Francesco ha inviato ai patriarchi del Medio oriente:

«La Sacra Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria cui avete scelto di consacrare il Medio Oriente rappresenta bene la vostra identità e la vostra missione. Essa anzitutto custodiva il mistero del farsi carne del Figlio di Dio, si costituiva intorno a Gesù e in ragione di Lui. Ce lo ha donato Maria, attraverso il suo sì all’annuncio dell’angelo a Nazareth, lo ha accolto Giuseppe, rimanendo anche durante il sonno in ascolto della voce di Dio ed essendo pronto a compiere la Sua volontà una volta ridestato.  Un mistero di umiltà e di spoliazione, come nella nascita di Betlemme, riconosciuto dai piccoli e dai lontani, ma insidiato da coloro che erano più attaccati al potere terreno che a stupirsi per il compimento della promessa di Dio. Per custodire il Verbo fatto carne, Giuseppe e Maria si mettono in cammino, recandosi in Egitto, unendo all’umiltà della nascita a Betlemme l’indigenza di persone costrette ad emigrare. In questo modo però rimangono fedeli alla loro vocazione e inconsapevolmente anticipano quel destino di esclusione e persecuzione che sarà di Gesù divenuto adulto che però dischiuderà la risposta del Padre, il mattino di Pasqua. 

La consacrazione alla Sacra Famiglia convoca anche ciascuno di voi a riscoprire come singoli e come comunità la vostra vocazione di essere cristiani in Medio Oriente, non soltanto chiedendo il giusto riconoscimento dei vostri diritti in quanto cittadini originari di quelle amate terre, ma vivendo la vostra missione di custodi e testimoni delle prime origini apostoliche. Nel mio viaggio in Iraq ho utilizzato in due occasioni l’immagine del tappeto, che le mani sapienti degli uomini e delle donne del Medio Oriente sanno intessere creando geometrie precise e preziose immagini, frutto però dell’intreccio di numerosi fili che soltanto stando insieme fianco a fianco diventano un capolavoro. Se la violenza, l’invidia, la divisione, possono giungere a strappare anche solo uno di quei fili, tutto l’insieme viene ferito e deturpato. In quel momento, progetti e accordi umani possono ben poco se non confidiamo nella potenza risanatrice di Dio. Non cercate di dissetarvi alle sorgenti avvelenate dell’odio, ma lasciate irrigare i solchi del campo dei vostri cuori dalla rugiada dello Spirito, come hanno fatto i grandi santi delle vostre rispettive tradizioni: copta, maronita, melkita, siriaca, armena, caldea, latina.

Quante civiltà e dominazioni sono sorte, fiorite e poi cadute, con le loro opere mirabili e le conquiste sul terreno: tutto è passato. Cominciando dal nostro padre Abramo la Parola di Dio invece ha continuato rimanere lampada che ha illuminato ed illumina i nostri passi.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace ha detto il Signore Risorto ai discepoli ancora impauriti nel Cenacolo dopo la Pasqua: anche io, ringraziandovi per la vostra testimonianza e il vostro perseverare nella fede, vi invito a vivere la profezia della fratellanza umana, che è stata al centro dei miei incontri ad Abu Dhabi e a Najaf, come pure della mia Lettera enciclica Fratelli Tutti