Una delle consuetudini più belle della nostra comunità sono i momenti di “detente” che, quando possibile, si concretizzano in uscite che facciamo insieme. In questi giorni, complice la presenza di Alvaro, siamo andati a S.Giovanni Rotondo la città di padre Pio.

Novità assoluta è la sua tomba, attualmente ospitata nella nuova chiesa progettata da Renzo Piano. Il luogo dove si trovano i resti del santo mi è sembrato un capolavoro di arte contemporanea. Si accede alla tomba attraversando un corridoio impreziosito, sui due lati, dai mosaici  di Rupnik rappresentanti episodi della vita di S.Francesco e di S.Pio. Contemplando i mosaici, la nostra mente è volata agli affreschi di Giotto nella basilica superiore ad Assisi. In modo particolare c’è piaciuto trovare un riferimento a quanto padre Pio ritenesse importante la vita fraterna e come amasse trattenersi alla sera con i frati dialogando su cose spirituali, ma anche raccontando storie e fatti della giornata. Ad Alvaro, credo per l’affetto che lo lega agli amici di Nazareth, è piaciuto soprattutto l’immagine di san Francesco che annuncia il Vangelo al sultano. Il luogo dove si trova la tomba  è difficilmente descrivibile tanta è la ricchezza simbolica che lo contraddistingue: esprime al massimo grado la bellezza del corpi  di coloro che per grazia raggiungono la beatitudine del paradiso. E’ molto facile anche entrare nella preghiera e nel desiderio di unirsi al Signore Risorto e Vivo. Desiderio quest’ultimo che crediamo abiti in modo particolare il cuore di Rupnik, come mostrano gli occhi grandi dei personaggi dei mosaici. Occhi aperti e attenti per godere appunto della visione del Signore Gesù. La giornata si è poi conclusa godendo delle meravigliose viste che anche la nostra terra è in grado di offrirci come il bellissimo mare della Puglia.

fratel Roberto