Approfittando dell’occasione che qui a Strasburgo la prima domenica di ogni mese i musei sono aperti gratuitamente al pubblico ho dedicato il pomeriggio alla scoperta dei tesori conservati nei musei, ho visitato soprattutto il Museo Alsaziano (poi anche quello Storico) perché riguarda in modo particolare il XVIII-XIX secolo. L’edificio stesso è stato conservato così com’era all’epoca, poi gli oggetti di ogni tipo: mobili, costumi, attrezzi da lavoro, oggetti religiosi, ecc. In qualche modo mi sono un po’ tuffato nel la Strasburgo di frère Charles.



Dal giorno del mio arrivo ho cercato di capire quanto il suo ricordo sia vivo proprio in questo luogo. Credo di aver trovato diversi indizi che mi permettono di poter trarre qualche conclusione. Certamente non è un Francesco d’Assisi o un Antonio da Padova, ma la sua memoria è onorata dai suoi stessi conterranei, nonostante abbia trascorso qui solamente i primi anni della sua infanzia. Innanzitutto sulle cartine e guide turistiche compare la piccola «Piazza Charles de Foucauld» dove si trova la grande statua di bronzo.

Poi vi è la «Piazza Broglie», cioè il luogo preciso dove è nato il Nostro. Davanti a uno dei palazzi è stata messa una lapide con l’iscrizione «Qui si ergeva la casa dove è nato Charles de Foucauld…». Ovviamente la chiesa locale venera la sua memoria e molti conoscono la sua vicenda. Proprio legato ai Monaci di Gerusalemme (che mi ospitano) vi è un gruppo di laici che seguono la spiritualità di questa comunità monastica, ma legati solo da un forte vincolo d’amicizia, che si chiama «Fraternità Charles de Foucauld» in ricordo del loro conterraneo. Pochi giorni fa si sono riuniti per una proiezione sulla vita di fr. Pierre-Marie, il fondatore (in paradiso dallo scorso 21 febbraio) la cui vocazione è stata fortemente improntata dai due anni trascorsi a Tamanrasset sulle orme dell’Eremita del Sahara. Direi che in forza della loro cittadinanza “strasburghese” queste persone potrebbero, de facto, appartenere alla Famiglia spirituale di Charles de Foucauld, anzi, qui si potrebbero attualizzare le parole di Gesù: «Gli ultimi saranno i primi»!

E a proposito della Famiglia spirituale, qui sono presenti le piccole sorelle di Gesù e vivono in un appartamento nella periferia di Strasburgo. A colpo d’occhio ci si rende conto che si tratta del solito posto preferito da piccola sorelle Magdeleine di Gesù: un quartiere di case popolari dove vivono parecchi non francesi, quindi un quartiere multiculturale e multireligioso, e credo che il posto non sia molto diverso dalle periferie di Roma, Napoli e le grandi città con le loro problematiche che le sono proprie. Pochi giorni fa sono andato a trovarle perché era la data di nascita di p.s. Magdeleine (avrebbe compiuto 115 anni), e per l’occasione è venuto per celebrare l’eucaristia Marc Heffel, prete diocesano che fa parte della Fraternità sacerdotale Jesus Caritas. E passando da un prete “in gamba” e dai singoli casi meno noti, passiamo a un “pesce grosso” (con rispetto parlando), e cioè a un vescovo “importante”: lo scorso 17 aprile è stato eletto presidente della Conferenza episcopale francese mgr. Georges Pontier, arcivescovo di Marsilia. «Gli osservatori si divertono insistendo che la preoccupazione in favore dei più poveri e la sobrietà di stile tessono un legame tra papa Francesco e l’arcivescovo Pontier, membro de la Fraternità sacerdotale Jesus Caritas, che si ispira alla spiritualità di Charles de Foucauld, e il cui motto episcopale è La buona novella annunziata ai poveri (Mt 11,5)» (La Croix, giovedì 18 aprile).

Insomma, zitto zitto frère Charles è ben presente attualmente nella sua Francia!

fratel Oswaldo