DSC_0192Finalmente ci siamo riusciti! Il primo sogno di Benedetta in Terra Santa si è realizzato alcuni mesi or sono con l’allestimento del parco giochi a lei dedicato, in quel di Sefforis. Ma di questo abbiamo già parlato nelle pagine del nostro sito.



Il secondo sogno, quello di un pellegrinaggio a lei dedicato nella Terra del Santo, si è realizzato anch’esso pochi giorni fa. Gian Lorenzo, papà della nostra piccola amica Benny, ed Emmanuel sono stati con noi quasi una settimana, alla scoperta dei luoghi santi e soprattutto per incontrare i ragazzi e le ragazze dell’Istituto di Sefforis con le suore e tutto il personale.

Ci concentriamo dunque su questo particolare evento che ha reso unico il viaggio di questi due amici. L’accoglienza è stata splendida e dobbiamo dire che, dopo una veloce ma significativa visita al lago di Gesù, in cui abbiamo potuto contemplare le pietre che rappresentano la memoria storica del suo passaggio, l’incontro con le “pietre vive” delle religiose, degli educatori ed educatrici, dei ragazzi stessi, è stato ancora più forte e significativo.

Tutto si è svolto in clima di grande calore, di profonda riconoscenza e di sincera amicizia.

DSC_0173L’incontro con le educatrici ha aperto “le danze”, dando la possibilità a tutte di capire fino in fondo l’importanza e la profondità della visita. Le maestre poi lo hanno ricordato ai ragazzi che si sono preparati a ricevere nei singoli gruppi Gian Lorenzo ed Emmanuel. Il dono del parco giochi ha suscitato profonda ammirazione e molti hanno esclamato: “Kull al-ihtiram” (“Tutto il rispetto”: espressione che dice la profonda stima verso qualcuno).

Non mi è mai capitato di vedere tutti i ragazzi così partecipi ed attenti. Alcune elementi emersi:

“Quando giochiamo nel parco e siamo felici insieme, possiamo sentire la presenza di Benedetta che gioca ed è felice con noi”.

“Benedetta amava giocare e per questo la sua famiglia ha pensato di ricordarla attraverso il gioco ed ha offerto il parco giochi per noi ragazzi di Sefforis”.

“Noi ragazzi siamo i primi responsabili del parco e dobbiamo custodirlo, tenerlo pulito e rispettare i giochi che ci sono, anche per lasciare a quelli che verranno dopo di noi la possibilità di giocare e di ricordare Benedetta”.

“In modo particolare dobbiamo custodire la targa che abbiamo messo nel parco perché è il segno della sua presenza”.

DSC_0191Molti hanno voluto sapere chi è Benedetta e sono stati toccati dalla sua storia. “Allah Irhamha” (Dio abbia misericordia di lei) è stata la risposta di ciascuno ed è l’espressione con la quale ci si rivolge con profondo rispetto alle persone che ci guardano dal paradiso.

Alcuni canti sono stati eseguiti dai più piccoli e dalle ragazze, per manifestare la gioia dell’incontro e la simpatia verso questi nuovi amici.

L’accoglienza delle suore è stata molto bella e delicata. Hanno saputo condividere le difficoltà e le gioie del loro servizio ed hanno comunicato tutta la gratitudine non solo agli ospiti ma anche agli stessi ragazzi che l’anno fatta propria e a loro volta  espressa.

«Hai visto quante cose belle ci fa fare mia figlia?» è stato un commento raccolto da Gian Lorenzo durante il suo pellegrinaggio. Sì, tante cose stupende, sogni che si realizzano… Sogni suoi e sogni nostri che speriamo si moltiplichino per il bene dei bambini e delle bambine in Italia e in altre parti del mondo.

fratel Marco jc