Goleto 1Carissimi amici, noi ci facciamo sentire poco, ma è dovuto al fatto che ci sentiamo sempre vicino a tutti voi, vi portiamo nel cuore e nella nostra preghiera quotidiana, aggiungerei, però, anche un pochino di pigrizia da parte nostra per quanto riguarda la familiarità con i mezzi tecnologici! Qui tutto procede nello spirito di vivere serenamente la vita quotidiana.

La prima novità riguarda la presenza, da circa un anno, di un terzo fratello: Oswaldo ha trascorso qui alcuni mesi e poi ci ha raggiunto Alvaro al suo rientro da Nazaret, il tutto a vantaggio della vita fraterna e della preghiera comunitaria. Ma la presenza sempre notevole è quella degli amici della fraternità, quelli che vengono per il ritiro o per un breve passaggio, e siamo sempre grati verso quanti frequentano regolarmente donandoci generosamente la loro collaborazione e sostegno. Con l’arrivo della bella stagione è inoltre aumentata l’accoglienza quotidiana per gruppi che vengono per visitare l’Abbazia e molti altri per le giornate di preghiera o le celebrazioni. Goleto 3Si è ormai consolidata nel pensiero dei fratelli e delle sorelle in questa Chiesa locale l’idea di considerare la fraternità come la “loro casa”, tanto per dirla con frère Charles! Sono frequenti gli appuntamenti che vedono insieme vescovo e presbiteri, religiosi e religiosi, e tanti gruppi della diocesi che utilizzano gli spazi del complesso abbaziale…

Si avvicina ormai la festa di S. Guglielmo da Vercelli (25 giugno), patrono dell’Irpinia e fondatore di questa abbazia che ha accolto lungo i secoli schiere di monache e monaci venuti alla ricerca di Dio per rimanervi. San Guglielmo, amante della solitudine, si trovò suo malgrado fondatore di vari monasteri in questa regione e altre dell’Italia meridionale. La sua memoria è molto viva da queste parti – vi sono alcuni che continuano a chiamare noi “i monaci di san Guglielmo” per facilitare le cose! – e la festa di solito è assai sentita. Durante quella settimana il Goleto si popola oltre misura.

Tuttavia, l’appuntamento più importante in assoluto rimane la celebrazione eucaristica della domenica. Forse non vi è altro momento così intenso come il ritrovarci insieme nel giorno del Signore. A un piccolo gruppo di “fedelissimi” si aggiungono molti altri che saltuariamente vengono – dicono ad abbeverarsi alla sorgente – per fare eucaristia con noi, salutare e fermarsi per qualche minuto.

Ecco tutto! La nostra vita trascorre senza cose grandi, ma semplicemente nella straordinarietà della vita ordinaria: vita fraterna, preghiera, servizio, come molto probabilmente fu – ritornando a Charles de Foucauld – quella di Gesù a Nazaret.

fratel Roberto jc

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