Questa è la netta sensazione che abbiamo avuto nella giornata di ieri trascorsa nella parrocchia del SS. Salvatore a Bracciano in provincia di Roma. La comunità parrocchiale sta costruendo una nuova chiesa che dedicherà al Beato Charles de Foucauld. Secondo caso in Italia di una chiesa che porta il suo nome, la prima si trova a Milano.

Da tempo i legami con questa porzione di popolo di Dio e la nostra fraternità si sono stretti e moltiplicati, attraverso la storica amicizia tra il parroco don Luigi e il nostro fratel Gabriele con il quale ha condiviso alcuni anni di servizio pastorale nella diocesi di Roma. Ma il legame si è rinsaldato anche grazie alla presenza nella parrocchia di Sandro, amico di vecchia data di fratel Paolo, conosciuto quando si trovava nella fraternità del Goleto. Lì, infatti, Sandro ha le sue radici.

E così questa dedicazione a fr. Charles, e ancor più il legame tra noi e la splendida comunità parrocchiale, nascono proprio nello stile più autentico del nostro fratello del Sahara: attraverso l’amicizia e la profonda sensibilità spirituale di don Luigi, Sandro e la gente della parrocchia.

Per prepararsi alla dedicazione della chiesa, che avverrà nella prossima primavera, la parrocchia ha organizzato una giornata di famiglia, per far conoscere la figura di Charles de Foucauld. L’intelligenza pastorale del parroco e dei suoi collaboratori ha voluto che il nome dato alla loro “casa di preghiera” non fosse calato dall’alto. Dopo la scelta del Beato Charles affidata alla responsabilità del pastore, tutta la comunità è stata coinvolta nella conoscenza della spiritualità che, assieme al nome, le viene consegnata.

La parrocchia ha così accolto alcuni piccoli fratelli e piccole sorelle che sono venuti a condividere la loro esperienza di amici e figli del padre De Foucauld. I Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, le Piccole Sorelle di Jesus Caritas e le Piccole Sorelle di Gesù erano presenti a questa riunione di famiglia. Tre piccoli gruppetti che in realtà riversavano sulla città di Bracciano l’anelito di universalità della spiritualità e dell’intera famiglia foucauldiana. Italia, Guatemala, Francia, Austria e un paese dell’Asia erano rappresentati in quella chiesa che ad oggi è una grande tenda. Sì, perché in attesa della nuova costruzione, ormai da qualche anno, la gente si riunisce per la liturgia in un tendone appositamente adibito a cappella. Così le affinità con l’esperienza di fr. Charles si ampliano e ci piace pensare che questo periodo “sotto la tenda” sia pure un modo per prepararsi, in un autentico stile alla De Foucauld, ad una “stabilitas” più  evidente ma che porti con sé tutta la ricchezza spirituale della precarietà e del cammino nomade che richiamano a valori fondamentali come la compagnia che ristora e custodisce, la strada come il vero luogo del Vangelo, la condivisione dell’esistenza come stile di presenza, l’annuncio della Buona Notizia in una vita fatta di relazioni semplici.

Gli interventi che hanno aiutato la conoscenza di fr. Charles, oltre alle visite che a vario titolo la parrocchia ha fatto a Sassovivo, Fermo e alle Tre Fontane a Roma, sono stati tenuti da Paola (PS di Jesus Caritas), Gabriele (PF di Jesus Caritas) e Eva Maria (PS di Gesù). I temi che erano stati loro affidati si riassumono in tre parole: Nazaret, intimità con Gesù, universalità. Tre parole-chiave per inserirsi nel pensiero e nello spirito di fr. Charles.

Paola, raccontando dell’avventura recentissima della loro fraternità, ha toccato gli aspetti essenziali della vita di fr. Charles, mostrando come la spiritualità di Nazaret si realizzi nella vita fraterna e di servizio della Piccole Sorelle di Jesus Caritas: una relazione accompagnata da immagini che hanno aiutato la comprensione e la riflessione dei presenti.

Gabriele, nel suo stile simpaticissimo ed a tratti esilarante, ha accompagnato l’assemblea all’interno della fisionomia che costituisce una parrocchia capace di offrire, sull’esempio di fr. Charles, anzitutto il bene più prezioso: l’intimità con il Signore.

La semplice presenza di una piccola sorella austriaca, Eva Maria, e la sua toccante esperienza di vita in Medio Oriente, hanno riportato i presenti alla dimensione dell’universalità, ingrediente essenziale ed irrinunciabile in una parrocchia che vive tra le case di persone che, oggi più che mai, arrivano da ogni continente.

Le parole di Oswaldo durante l’omelia della Messa hanno sapientemente raccolto il messaggio di fr. Charles indicando piste di lavoro e di riflessione per l’intera comunità parrocchiale.

Una giornata particolarmente intensa e significativa nella cornice di una splendida giornata di sole nella bella città di Bracciano. Una comunità che si avvia ad entrare di diritto, in uno stile tipicamente ecclesiale, nella  grande famiglia spirituale di Charles de Foucauld, alla sequela del Beneamato Fratello e Signore Gesù.

Le ultime parole di don Luigi, al momento della benedizione finale al termine dell’Eucaristia, le riportiamo come proposito e come invito: “la benedizione che ora riceviamo non vuole essere la conclusione, ma lo stipularsi di un patto di amicizia e di preghiera reciproca”.

fratel Marco