Tra i tanti rumori di Nazaret ci sono quelli che si diffondono dalle numerose feste che ritmano la vita delle persone, delle famiglie, come anche delle diverse comunità religiose e civili. Chi è stato qui per più di qualche giorno non può dimenticare facilmente che alla sera, soprattutto nei mesi più caldi, può capitare di sentire suoni di festa, fuochi d’artificio, musica, scoppi di petardi, … In effetti questi segnali accompagnano diversi eventi della vita: matrimoni, compleanni, solennità religiose e feste civili.



Uno di questi eventi è senza dubbio la fine del primo, lungo ciclo di studi per i giovani arabi. Dopo dodici lunghi anni, normalmente, nello stesso istituto i ragazzi concludono la 12° classe per aprirsi al mondo dell’università o del lavoro. E così Maria, figlia di una famiglia molto amica della comunità, ci ha invitato a partecipare a questa festa che segna una tappa importante nella sua crescita. Più volte ci ha manifestato di sentirci come parte della sua famiglia e, pertanto, non potevamo rifiutare l’invito. Negli ultimi anni ha trascorso molto tempo nella nostra fraternità proprio perché vi ha sempre trovato un ambiente accogliente e adatto allo studio.

Come per ogni evento importante della vita, il mondo arabo solennizza molto le sue tappe. Così anche la “graduation” (“tatarruj” in arabo) comprende una grandiosa festa. Un cinema gremito di gente ha assistito alla consegna dei diplomi, inserita nel contesto di un autentico spettacolo organizzato dalla scuola.

Si tratta tra le altre cose dell’Istituto della scuola Battista di Nazaret il cui direttore è Osama Muallem, fratello della mia insegnante di arabo (altro motivo di particolare coinvolgimento personale). Le quasi tre ore di festa sono state farcite da performance preparate dagli stessi “graduandi”: esibizioni di vario genere, dal pianoforte, al canto, alla mostra d’arte, al simpatico intrattenimento. Tutto questo armonicamente correlato con interventi da parte di diversi personaggi importanti della società: un rappresentante delle scuole battiste a livello internazionale, il sindaco della città, il direttore responsabile dell’Istituto (Osama) ed alcuni altri. Ci è sembrato di raccogliere un forte invito alla responsabilità, alla rinuncia alla violenza, un senso di speranza che questi giovani rappresentano per le sorti del paese.

Da parte degli studenti si è potuta percepire tanta gioia ed una grande disponibilità a mettersi in gioco: non si sono tirati in dietro nella presentazione delle proprie doti artistiche, esibendosi con coraggio e grande disinvoltura di fronte ad una platea molto numerosa. Certamente il clima di famiglia e di coesione che emergeva dal gruppo ha aiutato non poco: se è vero che la maggior parte di essi per lunghi anni vive insieme, nello stesso istituto, gomito a gomito, è pur vero che la reciproca conoscenza e frequentazione favorisce questo tipo di clima.

Dalle immagini si può notare come l’ambientazione tenda molto allo stile americano (da notare l’abito e il cappello dei neo-diplomati, con relativo lancio finale), condito però dalla tipica accoglienza e dal tipico calore del mondo arabo.

Immancabile il festeggiamento tra i familiari (noi compresi) che si è protratto durante la serata.

La festa, durata diverse ore, è stata una nuova  e approfondita esperienza per la nostra fraternità, che ha potuto conoscere nuovi aspetti della vita delle famiglie di Nazaret. La nostra compagnia per Maria, Julien e i loro genitori continuerà e, speriamo, si rafforzerà sempre più.

fratel Marco