visita piccoli fratelli anno comune

Un giorno comune nell’anno comune. Questo potrebbe essere una specie di sottotitolo per questo articolo che esprime, con un gioco di parole, quanto vissuto nel giorno di domenica. I Piccoli Fratelli di Gesù ed i Piccoli Fratelli del Vangelo da alcuni mesi stanno vivendo una importante esperienza di vita comune in questa terra umbra.

Nel loro percorso hanno previsto un’esperienza di cammino insieme, a piedi, verso Roma. E così, muovendosi da Collepino, hanno fatto tappa a Sassovivo.
Per noi più giovani è stato indubbiamente un momento di grande intensità fraterna e spirituale, anche perché erano concentrati nello stesso luogo alcuni fratelli che rappresentano la continuità tra i primi passi della Famiglia spirituale di Charles de Foucauld e l’oggi. Il nostro fratel Gian Carlo ha potuto così riabbracciare in particolare fratel Hervé, priore dei

Piccoli Fratelli di Gesù e fratel Andreas Knapp, dei Piccoli Fratelli del Vangelo, come anche fratel Marc e fratel Bruno, ed altri ancora.

DSC_0128Un aspetto altrettanto interessante è stata la presenza di dieci nazionalità diverse. È un elemento caratteristico degli incontri delle fraternità legate a fr. Charles. Da sempre, infatti, la sua famiglia spirituale richiama fratelli e sorelle che vengono dai “quattro angoli” della terra. E così, nella stessa stanza, erano presenti fratelli provenienti da Francia, Corea, Giappone, Vietnam, Cuba, Camerun, Germania, India, Guatemala e Italia. Davvero un’esperienza concreta di universalità vissuta.
Ovviamente, in queste occasioni, la difficoltà più grande riguarda la comprensione reciproca, perché è necessaria una lingua comune nella quale potersi confrontare. Ovviamene la “lingua franca” è l’inglese e così è stato possibile avere uno scambio nel quale ci siamo presentati e ci siamo raccontati le nostre radici come anche il nostro presente, condividendo lo stile che ci accomuna.

Nel tempo della cena, riuniti a piccoli gruppetti, ognuno ha avuto la piacevole sorpresa di conoscere il fratello seduto accanto e la sua storia. A me è capitato Xavier, indiano, con il quale abbiamo immediatamente trovato un’intesa dovuta al servizio che ci accomuna in ospedale (lui come infermiere ed io come cappellano).

Negli scambi con Xavier e altri fratelli ho raccolto pure una testimonianza di affetto e di stima davvero profondi e ho potuto convincermi ancor più della “vocazione nella vocazione” che ha la nostra comunità, in particolare a Nazaret: quella di essere la casa di tutti i piccoli fratelli e le piccole sorelle, come anche dei membri degli altri rami, che si riconoscono nella comune eredità spirituale di Charles de Foucauld.
Il desiderio e la promessa di incontrarsi dunque nella casa di fr. Charles a Nazaret è ritornato più di una volta in quella serata di fraternità universale.
Ancora una volta, in questo stesso anelito, abbiamo riconosciuto il desiderio di ritrovarsi tutti nell’unico “carisma”, nell’unico stile possibile per le nostre fraternità, che è la vita di Nazaret.
Non possiamo che essere grati al Signore di far parte di questa famiglia e di camminare insieme sulle sue orme accompagnati dal nostro fratello maggiore fr. Charles. E di cammino i nostri fratelli ne faranno grande esperienza in questi giorni. La preghiera sarà il nostro modo di accompagnarli con premura e nella fraternità.

fratel Marco jc

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