tre giri della fontana per ricevere la patente da matti

(Gubbio: tre giri della fontana per ricevere la patente da matti)

È in fase di preparazione il nuovo numero della rivista «Jesus Caritas», trimestrale di spiritualità (n. 140/ottobre 2015) dedicato al tema della gioia di essere discepoli di Cristo e di annunciare il vangelo seguendo le orme di frère Charles. Condividiamo in anteprima con i nostri amici alcuni passaggi della testimonianza – si fa per dire – dell’Apostolo della gioia, Filippo Neri.

Carissimi,

la gioia è veramente il mio forte! Sono nato esattamente 500 anni fa (il 21 luglio 1515…grazie per gli auguri!) e vengo ancora ricordato come il santo della gioia…perché la mia gioia, vera gioia cristiana…a differenza di tanti altri miei “colleghi santi” molto seri, aveva delle manifestazioni di allegria un po’ particolari!

E non è che sia vissuto in un periodo facile nel quale ci fossero motivi per stare allegri (devo dire che mi sa che di periodi facili la storia ne ha conosciuti pochi… o nessuno); ho trascorso la mia vita in una Roma distrutta dal Sacco dei lanzichenecchi e sconvolta dalla Riforma luterana che muoveva i primi passi. Ma proprio per questo bisognosa ancor di più di gioia e speranza: capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, anche in mezzo alle peggiori angustie. Così ha scritto papa Francesco ai vostri giorni nell’Evangelii Gaudium e sarebbero state parole adatte anche ai tempi miei!

Filippo Neri 3Devo riconoscere che le mie manifestazioni di allegria le facevo sia per levarmi di dosso la fama del santo (ma non m’è riuscito) sia per condurre a Gesù per un sentiero “nuovo” ma credo “antichissimo”, il sentiero della gioia appunto. Quel sentiero che anche ai vostri giorni papa Francesco sente che va percorso: un evangelizzatore non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale! […] L’allegria la consigliavo anche ai miei discepoli come segno dell’amore di Gesù nella loro vita: se scopri che Dio ti ama, che Gesù ti dona la vita, che la Madonna è una madre per te…come puoi essere triste? L’allegria è segno esteriore della grande gioia che deve abitare il cristiano…non un’allegria volgare.

Non mi paragonate a un comico soprattutto se volgare. Dite di me che sono un santo originale…che dimostro che in Paradiso non si sta sempre seri, ma si ride di gusto…che dimostro che l’allegria fa parte della vita cristiana ed è dote da coltivare come frutto della profonda gioia della fede. Ai vostri giorni papa Francesco vi ha regalato una bellissima Esortazione sulla gioia per invitarvi a scoprirla, custodirla, mantenerla: in questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni. Non voglio sembrare presuntuoso, ma io sono stato e resto una “esortazione alla gioia”!

A proposito di papi e di gioia, voglio farvi conoscere un carteggio tra me e il papa Clemente VII che mi scrisse che ero poco umile nel parlare di me […] Una lettera un po’ “pungente” ma che era la risposta alla mia un po’ “provocatoria” nella quale arrivavo a dirgli: Christo, a sett’hore di notte si venne a incorporare con me, e vostra Santità guarda che la venisse, pur una volta nella nostra chiesa. Christo è huomo et è Dio, e mi viene, ogni volta che io voglio a visitare; e Vostra Santità è uomo puro, nato d’un huomo santo e da bene; esso, nato da Dio Padre. Vostra Santità nato dalla Signora Agnesina, santissima donna; ma esso nato dalla Vergine delle Vergini. Harei che dire, se volessi secondare la collera che ho.

Non vorrei che vi sembrasse irriverente il mio modo di rivolgermi al papa, dovete sapere che me l’ero cresciuto in Oratorio e quindi potevo permettermi di rimproverarlo per non essere venuto a trovarmi…e lui con un certo umorismo (chissà da chi l’avrà imparato?!) mi ha risposto per le rime. Buon segno che papa Clemente VII non abbia perso la vena dell’ironia nonostante la sua responsabilità grande nella Chiesa. Mi sembra proprio che anche papa Francesco non abbia perso il senso dell’umorismo e che viva la gioia cristiana nel suo ministero facendo vedere un volto sereno e allegro.

Ma al di là di questo volevo che notaste nella mia lettera al papa, che la fonte della gioia è nel rapporto con Gesù, rapporto di amicizia, cuore a cuore…senza questo incontro non esiste gioia cristiana. Sentite ancora cosa vi dice papa Francesco: invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo, o almeno a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta.

Bene ora basta sennò vi annoio per parlavi di gioia e sarebbe un po’ contraddittorio! Sapete come voglio concludere?…con un mio famoso detto che è il mio augurio per tutti: figlioli, state allegramente: non voglio scrupoli, né malinconie; mi basta che non facciate peccati.

Vostro, Filippo Neri

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