Non capita spesso di accogliere in fraternità giovani sposi che decidono di fare tutto o parte del loro viaggio di nozze nella Terra del Santo.
Marta e Michele, due amici della fraternità, della grande famiglia di Corridonia, ci hanno allietato con la loro bella presenza nel corso di dieci giorni. Un legame che risale ai genitori di Marta, Gian Piero ed Emanuela, legati a Sassovivo e che erano stati qui in pellegrinaggio alcuni anni or sono con il nostro fratel Piero.
Una presenza, quella degli sposi novelli, portatrice di benedizione: benedizione perché una nuova famiglia è una ricchezza e un dono per tutta la Chiesa; benedizione perché la loro storia è ricca della presenza del Signore. Abbiamo assaporato un profumo ed un sapore di novità e di freschezza per la recente celebrazione del Sacramento che santifica l’amore umano rendendolo ad immagine e somiglianza di Dio.
Con loro abbiamo ripercorso i luoghi più significativi di questa Terra. Marta ci era già stata quattro anni fa, salutando dalla nostra fraternità di Nazaret il suo amato papà che il Signore chiamava, proprio in quei giorni, ad entrare nel suo Regno. La compagnia di Gian Piero si è fatta sentire, soprattutto nei momenti più importanti e toccanti del loro pellegrinaggio.
Come non citare, ad esempio, la giornata trascorsa tutti insieme al lago, con la tappa significativa di Cana di Galilea, nella quale i due giovani sposi hanno rinnovato, per la prima volta e dopo soli due mesi, le loro promesse matrimoniali. Abbiamo rinnovato la consapevolezza che la famiglia porta in sé una vocazione assai importante dinanzi alla Chiesa ed al mondo: essere un riflesso dell’amore di Dio ed incarnare nella forma umanamente più piena l’immagine e la somiglianza di quel Dio che è Relazione e Amore.
Ci siamo poi recati in visita al sepolcro e ai luoghi attorno a Gerusalemme. Insieme abbiamo affrontato il caldo e le piccole difficoltà tipiche di questa Terra. Nella visita alla tomba del Signore non ci eravamo resi conto che il nostro Michele indossava pantaloni corti… I nostri fratelli ortodossi non ammettono che uomini o donne entrino nell’edicola del Sepolcro senza abiti adeguati (pantaloni lunghi e spalle coperte). Ma il tempo a disposizione non era molto e così, mentre io distraevo il monaco guardiano, sono passati indisturbati per entrare a fare memoria della Risurrezione. Un episodio molto simpatico che ci ha fatto sorridere a lungo…
Il sorriso e la gioia sono stati gli ingredienti che hanno accompagnato i loro giorni qui con noi, con la sensazione di avere accolto davvero un fratello e una sorella che fanno parte della nostra famiglia.
Grazie Marta e Michele per la vostra presenza qui, per la vostra testimonianza semplice e preziosa. Vi auguriamo di cuore ogni bene per il vostro avvenire e vi chiediamo di continuare ad offrirci quell’immagine e somiglianza di cui abbiamo bisogno, noi consacrati, per poter essere, assieme a voi, la Chiesa di Gesù.
fratel Marco Cosini
Carissimi Marco, Paolo e Alvaro
la benedizione più grande è stata la vostra: avete condiviso con noi dieci giorni intensi ed unici, nei quali ci avete sempre accompagnati, coccolati e custoditi.
Grazie per la bellezza che la vostra fraternità esprime a Nazareth, segno di una Chiesa viva, fresca, feconda, che innamora e che è capace di offrire anch’essa l’immagine e somiglianza di Dio.
Porteremo sempre nel nostro cammino il ricordo delle tante bellezze e delle tante sorprese della Terra Santa, la vostra amicizia e quella di coloro che abbiamo incontrato, e soprattutto l’immagine della della Famiglia di Nazareth.
P.S.: La prossima volta che verremo a trovarvi Michele porterà un paio di pantaloni lunghi in più ed eviterà i pantaloni corti 🙂
Questo articolo mi ha fatto sentire una ventata di …freschezza ! Benedizione e pace su questa coppia di sposi …il ricordo della Terra di Gesù e di ciò che lì avete vissuto vi accompagni sempre nel cammino della vita! E benedico i fratelli che vi hanno ospitato e accompagnato… ricordando che nel 2000 fui anch’io ospite loro con un’amica…Un mese intero in Terra Santa, noi due, assaporando e vivendo con intensità questa immersione nei luoghi dove visse Gesù ! Tre tappe ,le nostre: Nazareth dai piccoli fratelli, Tagba dalle suore francescane ,e Gerusalemme presso le Clarisse…Tre luoghi che ci permisero di fare un vero pellegrinaggio del cuore! Buon cammino e shalom, shalom, shalom !!!!!
Sono di parte! E il mio commento probabilmente non sarebbe oggettivo perché influenzato da ricordi e coinvolgimenti emotivi, ma l’immagine di famiglia che trapela dalle parole di Marco è proprio la famiglia in cui ho sempre creduto che, con il suo specifico carisma, apporta il suo tassello per completare l’immagine di Chiesa e di Dio facendola sentire più “umana” e vicina al quotidiano di tante persone di buona volontà! Sono anche convinta che la “spiritualità di Nazareth” sia la spiritualità più adatta alla vita familiare…quindi non posso che gioire e ringraziare!