Da ormai diversi giorni è trascorsa la festa del Beato Charles. Come ogni anno ci teniamo a dare un piccolo resoconto di come è stata celebrata nella “sua” città di Nazaret. Questa volta lo facciamo con un’intenzione di preghiera che da sempre ci assilla e che sempre riproponiamo: la pace.

Tutti sono a conoscenza dei recenti eventi che hanno toccato nuovamente la vita dei popoli che abitano questa terra. Come diceva qualcuno, tutto ciò che accade nel mondo ha una ricaduta in questa regione e tutto ciò che avviene in questa regione ha una ripercussione nel resto del mondo.

Così è stato per le affermazioni di un presidente che, ancora una volta, si assurge a giudice ed arbitro dell’intera umanità, intromettendosi in questioni delicatissime con risvolti pesantissimi che compromettono un ormai sopito cammino verso la pace. Tutto questo affidiamo all’intercessione del beato Charles.

Quest’anno, dopo le celebrazioni del centenario, abbiamo deciso, le Piccole Sorelle e noi, di concentrare la festa in una celebrazione Eucaristia presso la nostra cappella, presieduta dal nuovo Vicario del Patriarcato latino di Gerusalemme in Israele, il giordano mons. Hanna Kildani.

Ci ha impressionato la grande affluenza di persone, favorita dal clima mite, dalle antiche e numerose conoscenze delle Piccole Sorelle e, crediamo, dalle molteplici attività che hanno caratterizzato il centenario con l’obiettivo di recuperare la memoria di Charles de Foucauld presso i cristiani di Nazaret.

Durante la Messa, abouna Hanna, ha dialogato simpaticamente ed efficacemente con i presenti, aiutando a cogliere il messaggio che, dentro la vita di fr. Charles, possiamo ritrovare come missione da lui affidataci. Ancora una volta l’accento è stato posto sulla profonda relazione che ha avuto con il Signore Gesù, in particolare nel mistero dell’Eucaristia, e sulla sua capacità di vivere nel mondo come “fratello”, il “fratello universale”.

Ci auguriamo che questo messaggio, nei modi che solo il Signore conosce, possa essere ricompreso e vissuto oggi, in tutto il mondo, quale seme di pace che possa distruggere le guerre e confondere coloro che stanno portando l’umanità verso una inesorabile autodistruzione.

fratel Marco jc

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