Una delle tante “custodie” che la comunità esercita nella mia vita è quella di propormi almeno mezza giornata di ritiro settimanale (così recita pressappoco la nostra Regola). Di solito ci sono sempre tanti motivi che spingono a rimandare alla prossima settimana!! Tante volte mi sento in colpa a passare queste ore che poi sono anche di riposo, mentre ci sarebbe tanto da fare…senza contare che, pur se sono contento di spegnere il telefonino per un po’, quando è ora di riaccenderlo tremo.

Eppure ogni volta vivo il ritiro come conferma della mia vocazione di piccolo fratello. Non che sia un mistico…tutt’altro! Però pur nella fatica e nell’aridità che qualificano da sempre la mia preghiera, avverto quanto “è bello per me stare qui”, non solo “ritirato”, ma sempre.

Cerco di partire a pregare sempre solo con la Bibbia, ma poi la noia e l’aridità mi portano dopo un po’ ad aprire la regola o gli scritti spirituali della nostra famiglia (frere Charles, Renè Voillaume, Carlo Carretto, fratel Gian Carlo…). All’inizio della giornata sono contento e gasato, poi comincio a guardare l’orologio perché il tempo non mi passa e inizia la fatica. Posso dire al contrario del Salmo che un giorno è come se durasse mille anni!! Alla fine però (capita sempre che il tempo visto alle spalle sia più facile da sopportare) sono felice del tempo che ho deciso di trascorrere con Gesù, anche se non ne ho avvertito la presenza se non per “fede oscura”…ma questo mi basta; anzi confesso che dico al Signore e alla Madonna di non farmi scherzi come esperienze particolari perché mi basta così e mi fido di chi mi ha preceduto nel credere!

Non so bene perché, ma quando penso al rapporto con Dio mi viene sempre in mente mia nonna paterna. Mi stupiva sempre perché pure se l’andavo a trovare pochissime volte, era comunque sempre felice e mai mi ha detto frasi del tipo: “non mi vieni mai a trovare”, preferendo dire: “sono contenta che sia venuto”. Così quando penso a Dio mi dico che, essendo sicuramente molto più buono di nonna, sarà sempre contento di vedermi, anche se non tutte le settimane e anche se poi non so cosa dire o cosa fare. L’importante è decidere di dargli del tempo…che poi è tempo per me, visto che Gesù ci ha detto: “sono venuto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.

fratel Gabriele