Nonostante la mia
reticenza nel parlare di me, credo sia doveroso raccontare di lunedì scorso, 6
agosto, festa della trasfigurazione del Signore.

In quella data ho
fatto, davanti alla mia comunità ed agli amici che sono intervenuti, i miei
voti solenni, la professione perpetua che mi lega per la vita ai Piccoli
Fratelli di Jesus Caritas.

Anzitutto chiedo scusa
se non tutti coloro che leggeranno ne erano a conoscenza… Però è chiaro che
tutti erano presenti alla mia preghiera. Pubblico di seguito i ringraziamenti
che ho voluto esprimere al termine della celebrazione ed un po’ di immagini…


Ho scritto queste righe in un luogo e in un giorno speciali:
il due agosto, festa del perdono di Assisi, davanti all’edicola della
Porziuncola a santa Maria degli Angeli.

Il rendimento di grazie dunque si accosta alla
riconciliazione e alla misericordia di Dio. Lì ho ricordato tutti e ho pregato
per ogni persona che si è affacciata sulla strada della mia vita.

Al termine di questa Eucaristia voglio rendere grazie,
anzitutto a Dio e in lui a ciascuno di voi che avete condiviso con me questo
momento.

In primo luogo il grazie va alla mia famiglia, ai miei
genitori, a mia sorella Daniela e mio cognato Corrado che mi hanno seguito, pur
nella fatica di comprendere sempre le mie scelte, senza mai farmi mancare il
loro affetto e il loro appoggio. Ai miei splendidi nipoti, Davide e Marta. Da
quando siete nati avete reso la mia vita più bella, più vera, siete un dono di
Dio e lo sarete sempre.

La presenza di don Ilvo, don Maurizio, don Giulio, don Gian
Luca, don Andrea, ecc. con i preti e gli amici della Spezia, Alessandro e Donatella, e delle diocesi vicine
(don Giuseppe) mi rimanda alla mia vita diocesana, ai primi passi nella vita di
fede nella parrocchia di santa Maria, il cammino in Azione Cattolica, con le
sue responsabilità, dove ho imparato lo spirito ecclesiale ispirato al Concilio
e dove ho scoperto la mia “prima chiamata”. In particolare ringrazio coloro che
mi hanno seguito (don Francesco, don Orazio) e hanno condiviso un’amicizia che
nonostante gli anni, le fatiche e le distanze non è venuta meno.

Dentro la realtà spezzina non posso non ringraziare la
presenza di Michele, amico e fratello, che rappresenta il vivo
ricordo di quegli anni indimenticabili come parroco nella parrocchia della B.V.
del Carmine a Rebocco. In te ricordo e ringrazio tutti gli amici di ogni età
con i quali abbiamo fatto comunità.

A voi frati e amici di Pecorile va oggi un pensiero del
tutto speciale. Riconosco come una grazia e un privilegio che il Padre mi ha
concesso, quello di poter vivere con voi un tempo lungo e fruttuoso, nel quale
ho potuto rivedere la mia vita, misurarmi con me stesso e con la fraternità e
scoprire un volto di Dio più autentico, più vero. Tutto ciò, sempre
accompagnato dalla paterna presenza di fra Luca e dall’amicizia di fra Mario,
fra Gabriele e fra Paolo, con Enrica e gli altri amici, che mi hanno sempre
accolto con grande fiducia. Grazie di cuore a voi per lo sforzo, che conosco
bene, di portare avanti uno stile di fraternità nuovo e in ascolto dello
Spirito.

In concomitanza con il tempo di Pecorile la mia esperienza
si è arricchita delle persone incontrate al corso di Pastoral Caounseling, oggi
ravvivata dalla vostra presenza, Agnese, don Alessandro e Laura. Abbiamo potuto
approfondire, guidati dal sapiente aiuto di don Guglielmo, il mistero dell’uomo
e delle sue dinamiche psicologiche, per una conoscenza più ampia di noi stessi e,
come risvolto, la restituzione di un volto più autentico di Dio.

Spostandoci con l’immaginazione fino in Terra Santa, non
posso qui non ringraziare Khaled, di Nazaret, che ha riportato alla mia
preghiera  tutti gli amici, le famiglie,
i giovani e i meno giovani di quella terra. Caro Khaled ti ringrazio per la tua
amicizia fedele e vivace, un segno di benedizione che Dio mi ha dato in questi anni.

E, parlando di Nazaret  rivolgo il pensiero ai miei bimbi,
dell’Istituto educativo-assistenziale di Saffurie: Jalal, Hammudi, Hasan,
Hasaan, Fransis, Ibrahim, Khalil, Nemer, Odai, Ial. Un altro segno della
compagnia del Signore che in molte occasioni ho potuto riconoscere nei loro
sorrisi e nella loro amicizia.

E ancora, rimanendo in Terra Santa, voglio dire grazie ad
Andrea (Andres) e ai suoi genitori Italo e Gisella. Con Andres (con il quale da
sempre ci chiamiamo reciprocamente “fratello”) e Lorenzo si è stabilita ed è
cresciuta un’amicizia importante che chiedo al Signore di continuare a
benedire.

E veniamo a noi cari fratelli: Gian Carlo, Leonardo,
Oswaldo, Wilfried, Giovanni Marco, Gabriele, Jonathan, Piero, Paolo, Alvaro,
Paolo Maria, Roberto, con anche le sorelle Diomira, Rita, Paola, Filomena,
Ester e con la preziosa nonna Lilliana. Grazie per avermi accolto e per avermi
aiutato a scoprire e a rispondere alla mia “seconda chiamata” tra i Piccoli
Fratelli di Jesus Caritas. Attraverso la vostra presenza ho accostato sempre
più lo stile di vita religiosa, sulle orme di Charles de Foucauld alla sequela
di Gesù. Attraverso la ricchezza spirituale della nostra famiglia ho respirato
la fraternità universale, qui rappresentata pure dai fratelli di Barcellona.
Una universalità che non si rivolge astrattamente a chi è lontano, ma che parte
concretamente da chi ci vive accanto. Tutti voi, amici di Foligno, ragazzi
della parrocchia di Borroni (che avete contribuito ad animare questa
celebrazione), famiglie dei fratelli e amici di varie città italiane che avete
accompagnato per anni la vita della nostra comunità, siete il segno più
eloquente.

A tutti dunque dico grazie e a tutti chiedo perdono per le
inevitabili mancanze. In questi anni ho cercato, meglio che ho potuto, di
percorrere una strada di maturazione, umana e spirituale, nella sintesi che
solo la fede può dare. Nel comune sforzo di continuare questo percorso intuiamo
la possibilità di una vita nel segno del Vangelo e della Speranza. Scenda,
davvero, su tutti noi, la benedizione di Dio e con noi rimanga, sempre.

fratel Marco