Anche a Nazaret è sceso il clima natalizio… Da queste parti, come più volte ricordato, non è esattamente come in Italia. Qui decorazioni, luci, babbi Natale, alberi, presepi, non sono patrimonio comune. La minoranza cristiana però non perde l’occasione di esprimere anche attraverso questi segni la sua identità, organizzando vere e proprie feste per l’accensione ufficiale dei suoi alberi di Natale.



Prima i latini e poi gli ortodossi hanno voluto dare così il via alle feste natalizie. Ad essere sinceri, in qualche frangente, ci siamo domandati se non fosse un tentativo di imitare il Natale europeo, carico di questi segni esteriori che, pur non esprimendo la sostanza della festa, rendono l’atmosfera in qualche modo “magica”.

Khaled sotto mentite spoglie

A parte questo ci è sembrato un evento per ritrovarsi, cristiani e non, a rendere viva la città di Nazaret e ci è piaciuto ricevere da più di un amico di altra fede la frase augurale “Kull am u antum bikheer!”.

La prima festa in ordine cronologico è stata l’accensione dell’albero dei latini, con la partecipazione di numerose persone ed alcune personalità. Tra le altre, l’Ambasciatore italiano presso Israele Francesco Maria Talò che ha salutato i presenti lanciandosi anche in qualche frase in arabo. Non siamo riusciti a fotografarlo per la grande quantità di partecipanti.

La seconda festa, molto più imponente, è stata organizzata dagli ortodossi nella piazza e nelle strade adiacenti la chiesa di san Gabriele (la “Fontana di Maria”) ed ha visto la partecipazione di diverse migliaia di persone. Un palco allestito ha ospitato le numerose personalità intervenute. Particolarmente significativo il discorso del sindaco che ha toccato pure l’attualissimo e scottante tema dello Stato palestinese.

Un’occasione per incontrarsi e, speriamo, per iniziare la preparazione alla grande festa del Natale. In diverse città e villaggi arabi si è instaurata la tradizione di celebrare insieme, cattolici, ortodossi e protestanti, le date del Natale e della Pasqua. Il calendario liturgico occidentale e quello orientale infatti non concordano e gli Ortodossi festeggiano due settimane dopo rispetto ai cattolici. A Nazaret, purtroppo, anche quest’anno si continuerà la celebrazione “separata”, ma speriamo che per l’anno prossimo si trovi il modo di fare memoria degli eventi più importanti dell’unico Salvatore in date comuni.

Nel raccontarvi, anche con le immagini, questi giorni speciali continuiamo ad augurarvi un buon cammino di preparazione al Natale.

fratel Marco