Mi trovo a Strasburgo (Francia) per motivi di studio e dopo aver superato la settimana di “sopravvivenza” a causa della lingua, eccomi a condividere le prime impressioni.

Sono ospite presso la Fraternité Monastique de Jérusalem, noti in Italia come i “Monaci della città” (di loro vi dirò più avanti). Strasburgo non è una città molto grande ma certamente molto bella, piena di vita e affollata dai visitatori da ogni dove. Sicuramente la presenza qui del Parlamento Europeo (è una delle sue tre sedi) collabora a renderla una vera e propria città europea.

Sabato pomeriggio ho approfittato per fare un sopralluogo alla scoperta dei tesori architettonici. Avevo visto da lontano la cattedrale ma non immaginavo che fosse così immensa, tanto che sono rimasto letteralmente a bocca aperta, per dire che la macchinetta fotografica non è riuscita da nessuna parte a prendere tutt’intero il duomo, immagino che i giapponesi mi hanno preso in giro vedendo la “scatoletta” che portavo in mano!

Ma al di là delle molte chiese, piazze, palazzi, boulevard e il bel fiume Ill che ramificandosi abbraccia la città, Strasburgo per la Fraternità ha un significato assai grande in quanto è la patria di Charles de Foucauld. Infatti ho visitato tra l’altro la chiesa di St. Pierre-Le Jeune dove è stato battezzato frère Charles, una volta era metà protestante e metà cattolica, ma ora è solo chiesa protestante, dopo sono andato anche alla chiesa cattolica costruita dopo e che porta lo stesso nome e davanti alla quale è stata messa una grande statua in bronzo di Charles de Foucauld per ricordare che in “quella” chiesa è stato battezzato il nostro Beato, una lunga storia quella delle due chiese che ve la risparmio!

In ogni modo quando sono arrivato ai piedi di frère Charles (un po’ umiliato dai piccioni, ma non fa niente perché lui teneva tanto all’abiezione!) ho provato una grande gioia e sono entrato nella chiesa, dove non ci sono le ricchezze della cattedrale ma che custodisce un tesoro prezioso per la nostra fraternità. Mi sono soffermato in preghiere per ringraziare il Signore e per ricordare tutti…, mi sono quasi commosso!

Quando Charles de Foucauld viveva nel Sahara, nelle lettere alla sorella Marie, alla cugina Marie de Bondy e all’amico d’infanzia Gabriel Tourdes, parlava della sua terra natale con commozione e nostalgia, quando era in compagnia del nonno…

Ecco credo che ho iniziato la Domenica in albis con questa bella visita e così approfitto per salutare tutti, fratelli, sorelle e amici. A presto.

fratel Oswaldo