DSC_0071Siamo alla fine di un anno sociale… In Italia la scuola finisce e iniziano le sospirate vacanze estive.  Anche con i Ragazzi di Sefforis ci troviamo alla fine di un percorso, quello di quest’anno, per aprirci all’esperienza del campo estivo (“mukhayyam”) e per prepararci poi a vivere un nuovo anno insieme.

Il culmine del cammino di giugno è stato senza dubbio la festa per i ragazzi e i loro familiari. Nel contesto del percorso educativo e di recupero dei bimbi e delle loro famiglie, la festa doveva essere un momento di condivisione e di incontro, come in effetti è stata.



La preparazione ha coinvolto tutti i gruppi nelle diverse fasce d’età, dai più piccoli ai più grandi. Ogni gruppo si è espresso in una performance artistica: dal ballo, al canto, alla breve recitazione. Ognuno ha avuto la possibilità di fare festa a modo suo e di comunicare la gioia dell’incontro, specialmente con la propria famiglia.

Anche il sottoscritto si è lanciato in una danza, con i ragazzi (“aulad” in arabo) che seguo, di accoglienza, tipica della cultura beduina: in cerchio vestiti da “Shekh” danzando con alcuni passi molto semplici e circondando due che simulavano un duello con tanto di spade (finte…).

DSC_0106Da segnalare la tipica danza araba a conclusione della festa nella quale tutte le ragazze più grandi, assieme alle mamme più coraggiose, si sono esibite in un lungo ballo che è difficile descrivere e comprendere se non si è mai visto. Ogni volta provo la sensazione di essere parte di una tradizione antica in cui gli arabi si riconoscono e si esprimono e che unisce grandi e piccini in un conitnuum di appartenenza ad un popolo ed una cultura. È una danza con passi non proprio semplicissimi che, nell’istituto, vengono insegnati di generazione in generazione, dalle ragazze più grandi a quelle più piccole.

È stato particolarmente toccante vedere mamme, figlie che sono passate dall’istituto e che poi “hanno preso il volo”, e  figlie che ancora sono parte di questa realtà, esibirsi in questo tradizionale, caratteristico e bellissimo ballo.

Dopo la festa è seguito ovviamente il pranzo amorevolmente pensato e preparato da suore e personale della cucina.

Ultimamente ci siamo soffermati nel racconto del procedimento dei lavori del “sogno di Benedetta”, oggi ci premeva raccontare anche un po’ di vita che si respira all’interno della grande casa di Sefforis.

fratel Marco