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Sabato scorso abbiamo celebrato i venticinque anni della morte di fratel Carlo Carretto. La visita del papa ad Assisi del giorno precedente, per la festa di San Francesco, ha certamente monopolizzato l’attenzione di tutti e così questo anniversario sembrava un evento un po’ in sordina.

eremo_san_girolamo_spelloL’Azione  Cattolica, che mantiene le porte aperte al conventino di S. Girolamo a Spello dove fratel Carlo ha trascorso l’ultimo tratto della sua esistenza e da dove è andato in paradiso, ha organizzato una semplicissima celebrazione del vespro che non fosse impegnativa come i convegni fatti negli anni passati, proprio tenendo conto del fatto di essere a ridosso della visita di papa Francesco ad Assisi. Eppure è stato un momento tanto semplice quanto intensamente vissuto e partecipato. La prima sorpresa è stata il numero dei partecipanti che era previsto intorno a una cinquantina di persone e invece è salito sopra i centocinquanta, costringendo a spostarci tutti nel chiostro per avere spazio sufficiente. La seconda sorpresa il clima di famiglia che si respirava, tutti venuti per commemorare fratel Carlo, tutti immediatamente in sintonia come fratelli. La terza sorpresa è stata quella meteorologica…infatti il cielo nero che ci sovrastava ha trattenuto l’acqua fino alla benedizione finale e poi si è scatenato alla grande! La quarta sorpresa sono stati gli interventi che hanno condito e circondato la preghiera con: ha iniziato Gigi Borgiani che è un po’ il “padrone di casa” di S. Girolamo, poi il presidente dell’A.C. Franco Miano seguito dal sindaco di Spello Sandro Vitali, dopo i Salmi e la lettura breve del vespro è intervenuto il nostro vescovo Gualtiero che ha tratteggiato la figura di Carlo come profeta e ha dato un bel ritratto in dieci punti del profeta in generale, infine un simpatico ricordo di fratel Gian Carlo che ha raccontato di un incontro di Carlo con papa Giovanni nel quale tutti e due manifestavano lo stupore per i misteriosi disegni della provvidenza divina sulla loro vita.

Questi interventi  sono stati una sorpresa per simpatia, profondità, vicinanza a Carlo e non ultimo…per “brevità”. La quinta sorpresa invece non c’è stata…perché il rinfresco generosamente preparato dall’A.C. prevedendo meno di un terzo dei partecipanti, non si è “moltiplicato” come tutti ci saremmo aspettati visto il clima evangelico che abbiamo vissuto. Comunque non è stata né una grossa delusione tantomeno un grosso problema.

fratel Gabriele

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