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Molte chiese edificate negli ultimi decenni sono tristemente note per le perplessità che suscitano dal punto di vista architettonico, dal costo elevato – che a volte «grida vendetta» – e dalla manutenzione ordinaria, sempre straordinaria. Ancor più perché danno l’impressione di esser ovunque tranne che in una chiesa. Certo, non bisogna mai fare d’ogni erba un fascio.

Le eccezioni ci sono sempre, a cominciare dalla «nostra» chiesa a Limiti di Spello, la prima costruita dopo il Concilio Vaticano II e che tuttora suscita l’ammirazione dei visitatori perché esprime subito il suo essere solo «una tenda provvisoria in attesa della dimora eterna», ma che accoglie i discepoli del Signore Gesù in cammino verso la patria celeste per ristorarsi col Pane della vita… La premessa è necessaria perché in questi giorni abbiamo visitato un’altra chiesa di recente costruzione e che sarebbe l’ennesimo caso se Qualcuno non avesse donato un’ispirazione capace di capovolgere la situazione.

S. Sisto 6Siamo nella chiesa di San Sisto a Perugia dedicata alla Sacra Famiglia di Nazaret. Il parroco ha avuto la felice idea di abbellire la cappella del Santissimo e la zona battistero con una serie di icone grandi e d’ispirazione bizantina. Il nostro fratello Jonathan che coltiva con grande interesse i temi collegati all’iconografia ci ha proposto una visita lampo. E siamo rimasti molto colpiti. È incredibile che una chiesa moderna possa essere così bella e interessante allo stesso tempo! Le immagini incentrate sulla risurrezione, il battesimo e l’eucaristia sono una vera catechesi moderna in grado di far comprendere i misteri centrali della fede a chiunque. In effetti la chiesa è molto frequentata da famiglie, gruppi parrocchiali e soprattutto da ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti.

Al centro della cappella troneggia Gesù risorto e poi sono raffigurate molte scene evangeliche che parlano – narrando vivamente – i momenti salienti della vita del Cristo glorificato: l’apparizione a Maria di Magdala, ai Dodici riuniti nel cenacolo e in particolare a Tommaso, ai due lungo il cammino di Emmaus e la sua manifestazione nella frazione del pane. Altrettanto nella zona del battistero: il battesimo di Gesù, la Trasfigurazione, il dialogo con la Samaritana, la guarigione del cieco nato, la risurrezione di Lazzaro, le tentazioni nel deserto e al Getsemani. Insomma il tutto rappresentato con chiari riferimenti alla Storia della salvezza, Antico e Nuovo Testamento.

Il segreto del successo non è possibile ricercarlo all’infuori della fede e della passione di chi ci crede veramente e che sa puntare all’obiettivo primario di un’opera: una chiesa dev’essere un luogo di incontro e dove ci si può raccogliere in preghiera, incontro con Dio e con i fratelli. S. Sisto 3Quando si vuole elevare una «torre di Babele» a tutti i costi per farsi un nome o per dimostrare agli altri le proprie forze è chiaro che tutto finisce in delusione e piuttosto che risolvere un problema se ne crea un altro ancora più grande.

Grazie al nostro caro amico e fratello Maurizio siamo stati ben accolti dal parroco della Sacra Famiglia che ci ha spiegato ogni cosa e al termine della visita siamo usciti convinti di aver scoperto un gioiello di chiesa moderna, ma completamente trasfigurata (in senso evangelico) dalle preziose icone che riflettono tutte il volto di Cristo. Non crediamo sia eccessivo consigliare a chi volesse progettare in futuro una chiesa di fare un sopraluogo a San Sisto, se non altro per non fare le cose in fretta. Potrebbe fare del bene anche a chi, invece, ha già costruito la chiesa e non gode della simpatia del popolo di Dio. Potrebbe trovare ispirazione per fare un atto di espiazione nel tempo della misericordia.

fratel Oswaldo jc

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