Chi viene in pellegrinaggio nella Terra del Santo difficilmente trascura questa tappa. Due sono le ragioni: qui sgorga la sorgente principale del Giordano e qui (nella zona) è ambientato il capitolo 16 del Vangelo di Matteo: “Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «”La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”.

Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.

E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”».



Gesù amava parlare per immagini e qui, rivolgendosi a Simone, figlio di Giovanni gli cambia il nome: “Tu sei Kefa, Pietra, Roccia”. Roccia solida proprio come i massi delle ultimi propaggini dell’Hermon, presso cui sorge Paneas, Cesarea di Filippo. È abitudine nella Bibbia cambiare il nome ad alcuni personaggi per significare la loro missione. Kefa sarà la Roccia su cui poggerà la comunità di Gesù, la Chiesa.

Paneas, oggi Banias, veniva chiamata così perché la grande grotta, che anche oggi attira i visitatori, nel periodo ellenistico era dedicata al dio Pan, a motivo della natura lussureggiante del luogo e delle acque abbondanti che sgorgavano da quella e dalle sue vicinanze.

Erode lì accanto costruì un tempio dedicato ad Augusto. I resti di colonne e capitelli si possono ammirare in alcuni punti dell’area, che oltre ad attirare i pellegrini cristiani per i motivi citati, richiama anche ebrei, arabi e drusi per le sue bellezze naturali e per l’area attrezzata per i pic-nic. E gli abitanti di questa terra sono noti per la loro passione per il barbecue.

Tornando alla storia sappiamo che alla spartizione del regno di Erode questa regione fu assegnata al figlio Filippo. Egli costruì a Paneas la sua capitale dedicandola all’imperatore. Venne naturale aggiungere al nome di Cesarea quello di Filippo per distinguerla da Cesarea Marittima.

Con l’affermazione del cristianesimo Cesarea di Filippo divenne sede vescovile. Il primo titolare è citato tra i padri del Concilio di Nicea (325). Scavi recenti hanno riportato alla luce molti resti della cattedrale bizantina dedicata al miracolo della emorroissa (Mc 5, 25-34) come ricorda Eusebio di Cesarea.

Durante il periodo crociato, a poca distanza da qui, più in alto, fu costruito il grandioso castello di Nimrod, di cui parleremo più avanti.

Nel 1928 la Chiesa francese costruì su una collina di Banias una piccola chiesa dedicata al principe degli apostoli. Oggi è abbandonata. Dalle finestre si possono vedere i danni provocati dalla guerra del 1967.

Segni della presenza musulmana sono i due memoriali funebri di personaggi religiosi costruiti sulla roccia sopra la grotta di Pan e i resti della moschea del villaggio di Banias distrutto nel 1967.

Terminando il discorso su Banias non possiamo non parlare del fiore all’occhiello, per quanto riguarda le bellezze naturali della zona, le bellissime cascate che il Giordano forma a meno di un’ora di cammino dalla sorgente.

Due sono le possibilità per raggiungerle e godere uno spettacolo indimenticabile: seguire a piedi il sentiero che da Banias scende costeggiando il fiume, ed è l’idea migliore per chi non ha problemi motori, oppure, mentre si sale da Qiriat Shemona, a circa due kilmoetri da Banias deviare a destra verso il Kibbuz e il parcheggio delle cascate.

fratel Alvaro