Non molto tempo fa raccontammo in queste pagine della profonda comunione della nostra fraternità con tutta la chiesa locale di S.Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e di come ciò si realizzi anche nei diversi incontri che l’arcidiocesi organizza in abbazia. Normalmente qui si tengono anche gli incontri del clero, che l’arcivescovo Francesco Alfano ha avviato con l’inizio dell’anno liturgico-pastorale.

In questi giorni di avvento ci siamo trovati nella sala S.Guglielmo con tutto il presbiterio diocesano e alcuni diaconi permanenti a seguire la lectio divina sui vangeli dell’infanzia secondo Matteo, tenuta da don Luigi Renna rettore del seminario di Molfetta, in cui si trovano trecentocinquanta seminaristi. L’attualizzazione dei brani evangelici è stata compiuta alla luce del documento della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo” che offre gli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020. Il relatore ha evidenziato che con la nascita del Verbo di Dio in una grotta di Betlemme la nostra storia è definitivamente impastata della presenza di Dio e il testo biblico ci educa quindi ad amare questa storia in cui si compiono tutte le promesse divine. Nel brano di Mt 2 inoltre troviamo tutta la drammaticità -fuga in Egitto e strage dei bimbi innocenti- e tutta la speranza -adorazione dei Magi- del mistero pasquale.

Nei Magi tutte le genti sono state accolte dal Bambino Gesù; ecco perché “in questo tempo di grande mobilità dei popoli, la Chiesa è sollecitata a promuovere l’incontro e l’accoglienza tra gli uomini: i vari popoli costituiscono infatti una sola comunità. Essi hanno una sola origine… All’accoglienza deve seguire la capacità di gestire la compresenza di culture, credenze ed espressioni religiose diverse. Purtroppo si registrano forme di intolleranza e di conflitto, che talora sfociano anche in manifestazioni violente. L’opera educativa deve tener conto di questa situazione e aiutare a superare paure, pregiudizi e diffidenze, promuovendo la mutua conoscenza, il dialogo e la collaborazione.” (n.14). In questo modo la Chiesa aiuta l’umanità a sconfiggere l’Erode che la abita e che è causa di diffidenza verso l’altro che potrebbe rubare diritti e privilegi acquisiti. Tale liberazione eviterebbe inutili stragi di uomini e donne innocenti sulle vie dell’immigrazione e della disperazione per una vita senza futuro. Allora quest’anno per Natale facciamoci prendere in braccio dal Bambino Gesù (non abbiamo paura di fargli male è Onnipotente), così che possa trasmetterci un po’ della sua carità e possiamo un giorno arrivare ad amare TUTTI come Lui ci ama.

fratel Roberto