“Perchè la tua croce è più grande e più bella della sua?”…davanti a questa domanda il nostro Vescovo Gualtiero è rimasto un attimo silenzioso (non è da lui!!), forse per umiltà mi ha lasciato la parola: “la sua croce è più grande perchè è il peso di tutta la chiesa di Foligno, mentre a me ne tocca solo un pezzetto”. Dopo una settimana e mezza di visita pastorale e quindi di rapporto di vicinanza con il Vescovo potevo già dire a gran voce che veramente gli tocca un bel carico!! Ogni parrocchia ha le sue difficoltà, ogni associazione o movimento gli presenta le sue esigenze, tantissime persone parlano con lui e gli riversano preoccupazioni varie…in una diocesi piccola come la nostra è possibile conoscere praticamente tutti, ma è più dura la realtà di conoscere oltre che il problema anche il nome di chi lo vive.



Passeggiando per le strade della parrocchia per andare a trovare gli ammalati (praticamente a loro si è dedicato con maggior impegno), abbiamo avuto modo di dirci tante cose e ho sentito di avere a che fare con un pastore innamorato del suo gregge…nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Del resto lui stesso, rispondendo ad un altra bambina che gli chiedeva: “come mai hai la collana e l’anello?”, diceva che li portava perchè è lo sposo della Chiesa di Foligno!!

A fine visita, con tante cose nella mente e nel cuore, nel salutarlo gli dicevo una frase tratta da una lettera di don Lorenzo Milani: “il sacerdote è padre universale? Se fosse così mi spreterei subito. E se avessi scritto un libro con cuore di padre universale non v’avrei commosso. V’ho commosso e convinto solo perchè vi siete accorti che amavo alcune centinaia di creature, ma che le amavo con cuore singolare e non universale.”. Ho pensato fosse un modo per dirgli il senso della visita pastorale nelle parrocchie a noi affidate come piccoli fratelli…la conoscenza delle persone è la vera, unica, autentica attività pastorale! Noi, sulla scia lasciata dal Beato Charles e dal suo apostolato dell’amicizia, cerchiamo di investire le migliori energie su questo aspetto più che sull’organizzazione…e abbiamo trovato nel Vescovo piena sintonia!!

Certamente mi ha stupefatto una cosa: l’attesa della gente, la gioia di incontrare il Vescovo, l’emozione sui volti di tanti, l’innaturale silenzio misto a stupore dei bambini davanti a lui!! Mi sono chiesto…ma cosa penserà un bambino del Vescovo per attenderlo con tanta gioia? Questo è accaduto sia negli incontri del catechismo che nelle scuole (anche dell’infanzia!!). Cosa siete andati a vedere?…diceva Gesù del battista; ed io avrei voluto sapere dai bambini cosa pensavano.

Provenendo da Roma, dove non c’è tanto amore per i prelati, forse anche perchè se ne vedono un po’ troppi e troppo colorati (incontrare un Vescovo a Roma, almeno in certe zone, è come incontrare un gondoliere a Venezia), non pensavo che l’anticlericale Foligno potesse riservare tanto calore al suo Vescovo.

Poi mi sono risposto che forse è dovuto proprio alla sua “accessibilità”, “incontrabilità”, “affabilità”, al suo poter essere veramente a misura d’uomo (che dipende 50 e 50 dalle piccole dimensioni della diocesi e dalla sua grande umanità).

La visita, già avrete intuito, si è svolta con momenti di incontro delle nostre realtà parrocchiali, o meglio interparrocchiali, dato che sia il consiglio pastorale, che le attività degli adulti e dei giovani le proponiamo insieme; poi ci sono stati gli incontri nelle scuole e in realtà a servizio dei disabili, alcuni pomeriggi dedicati all’ascolto di coloro che desideravano parlarci, ed infine, ma ultime solo perchè veramente le più importanti, le visite alle famiglie degli ammalati.

Ringraziamo di cuore il nostro Vescovo perchè in ogni incontro ha saputo sempre ascoltare in modo autentico e profondo e poi ha dato a tutti parole di Speranza e di Fiducia per vivere il nostro essere cristiani oggi.

Ha mostrato il volto di una Chiesa che più che essere fatta di uffici (con delusione e stupore avevo saputo alcuni giorni fa che ci sono a Foligno…poco più di 60000 abitanti, ben 14 uffici diocesani; praticamente ogni prete ne ha mezzo!!) è fatta di nomi e volti, è fatta di incontri nel senso vero e non di incontri nel senso di riunioni. Speriamo che la nostra diocesi sappia accogliere il dono della sua piccolezza per trovarne il motivo della sua grandezza…il nostro pastore l’ha scoperto già…basta accodarsi (o meglio “seguirlo”).

fratel Gabriele