Per un cristiano non c’è settimana più bella di questa! Se poi uno è anche religioso non può che condividere questa opinione…se per caso è parroco allora capisce in pieno perché si dice: “sei felice come una Pasqua”. Scrivo così ma ho ripensato a questo detto solo grazie ad un augurio pasquale del Vescovo di Cagliari Giuseppe Mani intitolato proprio “prexiau comenti una Pasca”, “felice come una Pasqua”.


È vero, si dice proprio così e la radice di questa gioia deve necessariamente essere la risurrezione di Gesù. I cristiani d’oriente (perché noi invece no?) si salutano in questo giorno ricordandosi a vicenda che “il Signore è risorto” “veramente è risorto”.

La settimana santa che è iniziata oggi con la celebrazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme è un vero e proprio ritiro spirituale che ci fa rivivere i giorni della passione, della morte, della sepoltura per giungere a quello della risurrezione. Che bello! Che storia straordinaria. “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno”…è l’ultima beatitudine pronunciata da Gesù risorto; speriamo sia la nostra.

È una settimana intensa, piena di celebrazioni…è l’unica settimana (forse) nella quale anche i parroci possono fare i preti a tempo pieno e non i gestori di impianti sportivi, baby sitter e via dicendo! Almeno io la vedo così.

E mi piace starmene in chiesa per ore ad aspettare che qualcuno si decida a confessarsi e dirmi la sera che comunque almeno ho pregato tanto!!

Oggi è cominciata alla grande nella mia parrocchia. Abbiamo deciso di celebrare all’aperto. È stato bello ritrovarsi alle sei e mezza con un gruppetto di uomini a trasformare un campetto da pallavolo in una chiesa a cielo aperto (quella a cielo chiuso che abbiamo è piccolissima e lo è ancor di più in occasioni come questa). Spesso è più bella la preparazione che il resto.

Nonostante un vento piuttosto sostenuto la celebrazione è andata piuttosto bene, se non altro tutti hanno trovato posto. Alla fine ho detto che tra scegliere di far stare in chiesa un terzo di quelli che erano venuti e gli altri due terzi fuori o tutti fuori al vento ho optato per la seconda soluzione…assicurando però che a Natale continueremo a celebrare in chiesa.

Ora che la settimana ha preso il via eccoci incamminati verso il triduo e le sue stupende celebrazioni.

La messa della cena del Signore con il gesto della lavanda dei piedi che ci riporta nel cenacolo e poi ci fa sostare in preghiera all’altare della reposizione.

La celebrazione della morte di Gesù che ci porta al Calvario, al sepolcro di Adamo, al luogo del sacrificio di Isacco, al luogo da dove la morte diventa vita nuova.

Il Sabato Santo che ci porta nel sepolcro ancora pieno, nel mistero del silenzio di Dio, della sofferenza senza spiegazioni.

La notte di Pasqua dove si celebra la vittoria di Gesù e i segni del fuoco che squarcia le tenebre della notte e dell’acqua battesimale che ci ricorda la nostra rinascita ci conducono a rinnovare le promesse battesimali.

Tutto è bello…preparare la chiesa, i canti, i segni. Veramente sono felice come una Pasqua in questi giorni e credo che la chiesa faccia bene a comandarci di essere felici, di essere i testimoni della risurrezione di Gesù, di essere quelli che suonano le campane dopo tre giorni di silenzio e annunciano al mondo la vittoria più grande!

fratel Gabriele