Ieri, lunedì santi, la liturgia ci portava a Betania, nella casa dei fratelli Lazzaro, Marta e Maria, amici intimi di Gesù. Anche noi ci siamo recati alla località che oggi porta il nome di Lazaria Ci siamo volentieri soffermati l’intera mattinata in preghiera tra le pagine del Vangelo che raccontano della risurrezione di Lazzaro e dell’unzione di Gesù..



Non ci hanno fermato neppure le difficoltà per raggiungere questo luogo che dista cinque minuti a piedi da dove alloggiamo, e che fino ad alcuni mesi fa era possibile raggiungere con le proprie gambe perché era ancora aperto il varco nel muro. Abbiamo dovuto ripiegare all’uso dei mezzi pubblici che ci hanno portato sul luogo con una mezz’ora di viaggio. Abbiamo così pensato ai nostri fratelli arabi che da un giorno all’altro si sono visti cambiare la situazione.

Al rientro da Betania siamo passati a visitare la splendida cittadella di Davide, a Gerusalemme, ricca di storia e di archeologia. Un interessantissimo viaggio nel tempo all’interno della città santa.

Quindi siamo andati a trovare i nostri fratelli ebrei che pregavano al muro della Preghiera, attendendo la Pasqua che hanno celebrato solennemente nelle loro case proprio la notte scorsa.

Il rientro in pullman a casa è stato accompagnato da una allegra chiacchierata, tra arabo e inglese, con alcuni ragazzi che ci chiedevano le nostre provenienze. In un attimo l’intero autobus era coinvolto nella discussione su dove fosse di preciso il Guatemala…

fratel Marco