Nel percorso biblico-liturgico sui luoghi santi si è presentata una pausa che abbiamo sfruttato con una visita alla città di Al-Khalil (Hebron). Lungi dall’essere una distrazione nel cammino della settimana santa, è stata l’occasione per visitare le tombe dei patriarchi nella moschea di Ibrahim, nella quale abbiamo pregato e domandato il dono della fede ai nostri antenati.



Come lunedì abbiamo condiviso la preghiera pasquale ebraica, così ieri ci siamo uniti ai fratelli mussulmani nella lode all’unico Dio nel loro luogo di culto.

La nostra visita alla città non si è limitata alla moschea, ma ci ha portato nel doloroso contesto sociale quotidiano fatto di tensioni, di muri, di divisioni, ma anche di profonda e calorosa accoglienza. Abbiamo infatti conosciuto Nadia, Leila ed altre della cooperativa delle donne di Hebron che gestisce un negozio di artigianato nel suq. Assieme ad esse abbiamo pure fatto  amicizia con Giorgio e l’entourage della TIPH, una missione intergovernativa di sei nazioni con osservatori che monitorano la situazione del rapporto tra palestinesi e coloni israeliani.

Rientrando a Gerusalemme siamo passati a visitare una tomba del primo secolo nel «Giardino della Tomba» che si trova fuori dalle mura di fronte a porta Damasco. Il nostro percorso culturale-spirituale è poi proseguito con la visita alla chiesa di sant’Anna con annessa la piscina di Bethesda e il Litostroto.

Giovanni Marco, Franklin e Marco