gigi-proietti-e-san-filippo-neri-in-una-scena-della-fiction-rai-preferisco-il-paradiso-175443È un periodo di eventi grandi, importanti e particolari che condividiamo sul nostro blog…volevamo inserire tra questi un piccolo spaccato di vita quotidiana parrocchiale che risulterà forse leggero e banale, ma come si usa dire: “è quello che passa il convento”!

cestino

Qualche giorno fa la mamma di un bimbo di sei anni mi incontra per strada e mi dice: “Davide da grande vuole fare il prete, si mette addosso una sciarpa come stola e celebra messa”. Subito ho pensato che fosse una cosa strana e d’altri tempi, però bella! Da qualche parte avrà dovuto trarre quest’idea e immodestamente ho pensato che visto che l’ho battezzato io, probabilmente un ruolo dovevo averlo…poi è arrivata la mazzata: “Pensa che ha messo in cameretta la cassetta delle offerte”! Che immagine di prete nobile…e l’ha presa indubbiamente da me. Mi sono venute in mente la parole di don Nicolino Barra, prete operaio di Roma (ora in Paradiso): “Credo che per molti bambini e ragazzi, i quali per molti anni non vedono altri preti che il loro parroco, il frutto a lungo termine in fatto di configurazione teologica-umana del prete, e perché no di vocazione, resta del tutto inestimabile. Il papa del 2050 starà ben facendo il catechismo di prima comunione da qualche parte”.

Ma non intendo addentrarmi in questo campo. Pensavo invece alla dimensione del buon umore, dell’ironia, necessarie alla sopravvivenza di un prete (nel mio caso: di un piccolo fratello di Jesus Caritas). San Filippo Neri “voleva ancora che le persone stesser allegre dicendo che non gli piaceva che stessero pensose e malinconiche, perché faceva danno allo spirito”. E il Signore non ci fa mancare motivi d’allegria se non ci prendiamo troppo sul serio. Così se Davide pensa che sia fondamentale per un prete la cassetta delle offerte ci rido sopra e rido su di me che gli ho dato quest’immagine. Anzi, aggiungerei che certi episodi simpatici possono diventare stimolo alla conversione. Elenco alcune chicche.

Nuova evangelizzazione: Giulia mi chiede di parlare di fede e dopo un colloquio nel quale pensavo di aver tirato fuori il meglio di me, torna la seconda volta chiedendomi cosa bisogna fare per sbattezzarsi…questo mi costringe a pensare alle mie doti di annunciatore del Vangelo, e mi spinge a prendermi un po’ in giro sui risultati pastorali.

Liturgia: durante una celebrazione eucaristica per un battesimo vado a dare lo scambio della pace al nonno del bimbo e mi sento dire: “Allora arrivederci padre”…cerco di non arrabbiarmi ma di ricordare l’episodio per riderci un po’ sopra.

Abito religioso: visito la scuola materna per la benedizione pasquale…un bambino mi guarda e mi dice: “Ma sei maschio o femmina”; rispondo ovviamente: “Maschio” e lui subito: “E allora perché porti la gonna?”. Colpito e affondato.

Omelia: una coppia di amici mi vengono a trovare una domenica e a pranzo lui mi dice: “Gabriè sei diverso, le prediche che fai adesso non le capisco più”; lei cerca di difendermi: “Non è vero, era bellissima l’omelia di oggi”…lui ribatte: “Che ha detto?” e di fronte al silenzio della moglie scoppia a ridere divertito. Aggiungo solo un no comment.

Ne avrei tante altre da raccontare, ma è meglio che mi fermi qui. Il Signore mi dà tante occasioni per ridere e a volte penso che proprio ad un allegro come me il Signore dia questo in dono come “centuplo” secondo le Sue promesse.

fratel Gabriele jc

fuori dalla chiesa