L’anno centenario della morte di Charles de Foucauld ha raggiunto anche la città nella quale sono cresciuto. Da due anni mancavo da questa terra e da questo mare, ma la provvidenza mi ha portato di nuovo alle mie origini. Con l’occasione, l’Azione Cattolica Diocesana ha voluto celebrare la memoria del Beato Charles de Foucauld, per diffondere il suo messaggio e la sua storia. L’evento è stato realizzato con la collaborazione dell’Associazione “I sogni di Benedetta”, alla quale abbiamo fatto riferimento più volte nelle pagine di questo blog.

Il santuario sullo sfondo

Il luogo prescelto è stato la splendida insenatura delle Grazie, dietro la più famosa località di Portovenere. Il nome si deve alla presenza del santuario della Madonna delle Grazie la cui fondazione risale ad un gruppo di monaci di san Colombano che, provenienti dalla vicina isola del Tino, si trasferirono nell’insenatura delle Grazie intorno all’XI secolo. Si tratta di un luogo sacro molto caro agli spezzini che sono soliti raggiungerlo a piedi in occasione della festa, l’otto settembre.Noi siamo dentro questo corso della storia, e dentro questo cammino dell’uomo. Siamo parte di quella storia salvifica di Dio che si è rivelato e continua a rivelarsi nella vita degli uomini.

Il grande numero di partecipanti ha favorito l’idea del noleggio del battello per raggiungere Le Grazie, e la collaborazione dell’ACR e dei Sogni di Benedetta, con l’attiva partecipazione della parrocchia, ha coinvolto anche diversi ragazzi per un’attività formativa e parallela all’incontro su fr. Charles.

La numerosa affluenza ha sorpreso gli organizzatori che erano partiti con l’idea di un’iniziativa per pochi intimi. I legami di amicizia come pure la forte attrazione che ancora esercita Charles de Foucauld hanno però cambiato le carte in tavola e il tutto si è trasformato in qualcosa di molto più grande.

Il tema individuato era legato a fr. Charles in rapporto a Nazaret ed alla fraternità universale: “Da Nazaret ai confini del mondo. Charles de Foucauld, fratello universale”. Un titolo che riguarda non solo Charles de Foucauld e la sua spiritualità perché «Da Nazaret ai confini del mondo»: è stato vero per un uomo vissuto più di duemila anni fa, per un gruppo di suoi seguaci maldestri e male equipaggiati e rimane vero per la Chiesa e per ogni cristiano.

DSC_0106La vicenda di Gesù ha il suo inizio in questo sperduto villaggio della Galilea e ha avuto la pretesa di arrivare fino agli estremi confini del mondo.

Dall’Annunciazione, al Calvario, alla Risurrezione che spezza i confini dello spazio e del tempo. Dal messaggio portato al cuore di una ragazza di Nazaret, un villaggio senza alcuna importanza, al Vangelo annunciato e predicato in tutte le lingue del mondo.

Da Nazaret ai confini del mondo evoca anche una dimensione umana. Dal germoglio della vita nascente, quella di ogni uomo, alla dilatazione della vita che si sperimenta nel diventare adulti, uomini e donne. Tale dilatazione della persona, che poi ne è quasi una «dissoluzione» («chi perderà la sua vita per causa mia…»), nella logica evangelica, prende la forma del diventare bambini.

Tutto questo e molto altro è stato oggetto della riflessione con giovani e adulti. La serata è proseguita con la cena in riva al mare grazie all’ausilio della parrocchia, guidata dal suo Parroco e mio carissimo amico don Maurizio, e alla collaborazione della Proloco.

Il mio grazie è grande nei confronti di tutti gli amici, per l’affetto mostratomi con la loro presenza. Grazie al Signore per aver concesso anche a questa amata città una piccola immersione nella spiritualità di Nazaret.

fratel Marco jc

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