Scrivo queste righe con la gioia nel cuore e gli occhi pieni delle meraviglie viste a Napoli, città che è luogo di storia, di cultura, di tradizioni e di vita, che ha pochi eguali al mondo. Ad ogni angolo è possibile imbattersi in qualche capolavoro dell’arte o in un luogo che ricorda qualche avvenimento storico.

E le meraviglie non si trovano solo in superficie, ma pure nel sottosuolo. Nel 60 d.C. vi fu una grande frana che coprì il mercato della città risalente al IV sec. a.C., e così è possibile visitare le diverse rivendite dell’epoca perfettamente conservate. A questo sito si accede dall’interno del convento di S. Lorenzo abitato dai frati francescani conventuali, vicinissimo alla via dei pastori.

In questa zona si sviluppò nel millesettecento il famoso presepe napoletano ed oggi è visitata da milioni di turisti, in modo particolare in questo periodo vicino alle feste natalizie. E’ un posto incredibile pieno di persone, di colori, di profumi e di capolavori realizzati dai maestri artigiani.

Altro sito straordinario è la fontana rappresentante Gesù e la samaritana all’interno di S. Gregorio Armeno. Poco più lontano si trova il meraviglioso chiostro, tutto avvolto da maioliche, del monastero di Santa Chiara. L’avere visitato tutte queste meraviglie rende ancora più amaro constatare il permanere di diversi problemi che attanagliano questa città quali la malavita e il malgoverno.

Lungo le strade percorse da noi per visitare questi luoghi vi sono cartelloni che invitano a non rassegnarsi, dato che la mancanza di speranza in un cambiamento è la peggiore schiavitù. A questa conclusione giunse alla fine degli anni novanta anche il famoso sociologo Z. Bauman, il quale afferma che nella nostra epoca si registra il livello più basso di libertà, poiché manca la possibilità di impegnarsi insieme per compiere i cambiamenti necessari. La cosa peggiore che può succederci è quindi pensare che questo sia l’unico mondo possibile! A questo punto dovrebbe suonare la sirena della grande speranza cristiana, lievito che fermenta la pasta. Ma perché non è così? Anche i cristiani hanno perso la speranza in un mondo migliore? Per fortuna resta la vita che fermenta nella via dei pastori, che ci fa credere che Dio Padre continua ad amare il mondo e a mandare il suo Figlio, perché chiunque crede in lui passi dalla morte alla vita…

fratel Roberto