Pubbblichiamo a distanza di un paio di settimane un post sulla festa di fr. Charles. L’atteso rientro in Italia di Oswaldo e Paolo ci hanno dato l’opportunità di organizzare materiale e idee per condividere l’esperienza.

Abbiamo avuto la gioia di celebrare per la prima volta, pubblicamente, la memoria liturgica del beato Charles de Foucauld a Comalapa (Guatemala).

Dopo la concelebrazione eucaristica è seguita l’ora santa, secondo le consuetudini della parrocchia “Santuario el Sagrado Corazón de Jesús”, dopodiché c’è stato il “momento di fraternità” assieme ad un gruppo di novanta persone circa, tra familiari e amici, presenti anche il parroco e i suoi vicari e altri due preti che qualche tempo fa sono stati a Sassovivo. La serata è stata allegramente animata da un piccolo gruppo specializzati in musica autoctona.

Sono convinto che il messaggio della Fraternità rappresenti davvero una novità in seno a una chiesa, che potrei chiamare missionaria, e costituita da un popolo (quello dei Maya Kaqchiquel) che s’identifica fortemente per la sua religiosità. Tuttavia sono altre le problematiche che, a mio avviso, trovano nel messaggio spirituale di frère Charles una luce nuova per comprenderle e quindi affrontarle. Spicca in ambito ecclesiale, tra le altre sfide, quella della mancanza di collaborazione, e quindi d’unità, tra le diverse confessioni cristiane presenti.

“Il tempo è compiuto” potremmo in questo contesto attualizzarlo con “il tempo è maturo” per un nuovo inizio. Ci sono tante persone che desiderano sinceramente mettersi in dialogo con “gli altri”, ma non mancano mai – tutto il mondo è paese! – alcuni (pochi) che ostacolano il cammino verso la riconciliazione o almeno verso una convivenza più pacifica. Proprio in questo ambito mi sembra che il messaggio della Fraternità potrebbe trovare il suo spazio reale, almeno per una presenza di preghiera adorante e di condivisione fraterna con tutti gli “ebrei, cristiani, musulmani e idolatri” della situazione.

La presenza della Fraternità “con tutti i timbri” in questo angolo della terra rimane ancora un desiderio, ma una presenza, di fatto, mi sembra che possa già essere presa in seria considerazione. Si tratta di un piccolo gruppo di famiglie che, pur non conoscendo ancora bene il messaggio foculdiano, manifestano un sincero interesse per tutto ciò. Ugualmente alcuni presbiteri in diversi modi sono entrati in contatto con le fraternità. Il “granello” è stato gettato, il desiderio accompagnato dalla preghiera non manca, ora ci affidiamo all’intercessione di frère Charles affinché prima o poi il buon Dio ci mandi un segnale ancora più concreto, e soprattutto le forze!

Affidiamo anche questi pensieri e questi intenzioni a tutti i nostri cari amici.

fratel Oswaldo