A 20 anni dal Premio Nobel per la Pace assegnato alla guatemalteca Rigoberta menchù Tum, lo scorso 10 maggio la Niwano Pace Fundation (Giappone) ha assegnato il Premio Niwano 2012 a Rosalina Tuyuc Velàsquez. Il premio Niwano è dato dalla fondazione buddista, fondata nel 1978, per contribuire alla costruzione di un mondo di pace in campi quali religione, politica, filosofia, cultura, scienza.

Rosalina Tuyuc, donna indigena della etnia Maya-Caqchikel, originaria di San Juan Comalpa (Guatemala), è stata scelta dalla suddetta fondazione per l’opera che svolge da diversi anni. Alla difesa e alla promozione dei discendenti dell’antico popolo, la vincitrice del prestigioso riconoscimento ha dedicato la sua attività culturale e politica.

Autrice di numerose pubblicazioni, dedicate in particolare allo sfruttamento e alle violenze contro le donne, la Tuyuc Velásquez è stata fondatrice della Coordinadora Nacional de Viudas de Guatemala (CONAVIGUA), vicepresidente della Commissione parlamentare per le comunità indigene, presidente della Commissione parlamentare per le donne, i minori e le famiglie, cofondatrice dell’Associazione politica delle donne Maya in Guatemala, membro della Commissione nazionale per gli accordi di pace.

Dopo la premiazione avvenuta a Tokyo, Rosalina Tuyuc Velásquez è rientrata in Guatemala il 18 maggio, accolta da un gruppo nutrito di familiari, amici e leaders delle comunità indigene. Domenica 20, accompagnata da Rigoberta Menchú e molti rappresentanti delle comunità Maya, è stata festeggiata a Comalapa, suo paese natale. L’accoglienza da parte delle autorità e la popolazione, oltre che calorosa è stata anche “colorita”: i colori sono infatti una delle caratteristiche più evidenti del Guatemala: abiti tradizionali, fiori, candele, musica, ecc. sono parte costitutiva di ogni festa.

Mi sembra che un punto in particolare sia da sottolineare: la presenza di esponenti della spiritualità Maya assieme ai rappresentanti delle chiese cristiane locali, un evento di carattere ecumenico e di dialogo interreligioso non così abituale nella suddetta località. Molti uomini e donne hanno dedicato la propria vita ai temi della pace e della giustizia nel paese centroamericano, culla dell’antica civiltà Maya, e numerosi sono coloro che hanno versato il loro sangue per la difesa dei più deboli, il più noto di tutti è Mons. Juan Gerardi Conedera assassinato nell’aprile 1998.

 

Sarebbe riduttivo e imprudente fare qualsiasi interpretazione frettolosa della vicenda Rosalina Tuyuc, soprattutto se collegato unicamente al cosiddetto «Anno dei Maya 2012». Edgar Esquit, dell’Instituto de Estudios Interétnicos Universidad de San Carlos de Guatemala, sostiene che gli indigeni a partire dal XIX secolo, ma soprattutto dalla seconda metà del XX, sono i protagonisti principali nel processo di scontro-dialogo tra uno Stato “Neocoloniale” e l’aspirazione verso la democrazia delle società moderne. [Edgar Esquit, La superación del indígena: La política de la modernización entre la élites indígenas de Comalapa, siglo XX, Guatemala 2010].

 

Dal nostro “osservatorio” dalla terra di san Francesco d’Assisi, messaggero della pace riconosciuto e amato in tutto il mondo, inviamo il nostro sincero augurio a Rosalina Tuyuc e condividiamo queste righe con tutti coloro che amano il Guatemala e l’America Latina in generale.

 

Fratel Oswaldo