La benedizione delle vacanze natalizie ha reso possibile un’intensa e gioiosa esperienza di due giorni a Roma con i ragazzi del dopo-cresima della parrocchia di S.Egidio in Borroni. Intensa…quanto ad eventi, visite, volti, e chilometri percorsi!

Crediamo che la sintesi di questa puntata romana si possa trovare all’interno della meditazione di frère Alois ascoltata durante la preghiera di Taizè serale nella basilica di S.Giovanni in Laterano:

“Abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere la fede in Dio. Nessuno può credere da solo. Quindi cerchiamo di parlarne insieme tra amici, nei nostri gruppi, con quelli che incontriamo. Chiediamo a noi stessi: come la fiducia in Dio ci può sostenere? […] Ci rendiamo conto che siamo amati, che la nostra esistenza non è un caso, che la nostra vita è un dono, che non siamo mai soli. Allo stesso tempo, i rapporti con gli altri cambiano. Non c’è più bisogno di dimostrare il valore della nostra esistenza, di erigere mura di autodifesa. L’altro non è più una minaccia. E anche l’instabilità della nostra vita non ci fa più paura, ci porta ad accogliere Dio.”

Infatti non appena giunti in città ci siamo lasciati pro-vocare dall’incontro con le Missionarie della Carità (suore di madre Teresa), da quella semplicità che sa tradurre in opere le parole di Gesù “Ho sete” accolte nella preghiera, parole che conducono le suore a prendersi cura dei più poveri tra i poveri, definiti “la parte bella di Roma”.

Volti di una realtà particolare e nuova sono quelli scoperti invece nella periferia est grazie alla onlus Fuori Della Porta che si occupa di agganciare e risollevare giovani con disagi causati da alcool, droga, prostituzione, tutto questo attraverso i più svariati metodi on the road come la presenza nelle discoteche, nei luoghi di ritrovo ed anche online. Don Giovanni e i volontari dell’associazione, tra i quali diversi giovani, ci hanno stuzzicato sull’importanza e la bellezza di aiutare il prossimo con le virtù dell’accoglienza, della gioia e della pazienza seguendo il motto: “Tu non vorresti aiutare il tuo amico in difficoltà?”.

Infine abbiamo ricevuto una splendida ospitalità nella ex-parrocchia del nostro fratel Gabriele, S.Ugo, con la testimonianza di quattro coppie sposate. I nostri ragazzi sono stati particolarmente colpiti da come la nascita di un bambino disabile, Mattia -romanista doc-, anziché fattore di divisione e di sofferenza all’interno del matrimonio, si sia tramutato in una grande esperienza di amore, di misericordia del Signore con una vera e propria comunità di ragazzi (oggi giovani sposi) cresciuti insieme nella fede proprio a partire dallo “scandalo” dell’handicap.

Ps: ovviamente non poteva mancare, ai piedi dell’Olimpico, anche la componente sportiva: il partitone a calcio di fine anno!

fratel Giovanni Marco