La sera della vigilia dell’Assunta c’è stata come di consueto la processione della Madonna per le strade della frazioncina di Tenne dove c’è una chiesetta a Lei dedicata. Devo dire che personalmente non ho un buon rapporto con le processioni…quando ci penso mi vengono in mente i film di Fellini con la banda che suona musiche sacre e la gente che si trascina dietro ad una statua “biascicando” litanie.

Questo viene dalla mia infanzia romana nella quale era stata cancellata ogni traccia di queste tradizioni religiose e così quando me le sono ritrovate a Foligno le ho sempre vissute in modo molto “ironico”.

Ma al di là di questo devo riconoscere ogni volta che queste manifestazioni sono molto sentite dalla gente e in modo veramente autentico. Gli anziani che cominciano a fremere e a chiedere già da mesi prima il giorno e l’orario…nonchè il percorso della processione, tanti che addobbano le strade con fiori e luminarie, famiglie intere al seguito della processione, bambini contenti che pregano assieme agli adulti e guardano la loro candelina con stupore.

Insomma ogni volta è un’occasione per convertirmi alla fede della gente, per stupirmi dell’affetto sincero che nutrono per la Madonna e per i Santi. Sarei ingiusto infatti se bollassi come paganesimo queste manifestazioni e liquidassi con una battuta la fede di questo popolo. Del resto non esiste ancora un misuratore della fede e non posso certo ritenere che i miei criteri di valutazione siano universalmente validi! Mi arrendo semplicemente all’evidenza che famiglie intere anche con bambini piccoli partecipano con entusiasmo assieme agli anziani (ovviamente i giovani non sono altrettanto coinvolti!!)…e dimostrano che la processione aiuta e mostra la loro fede.

Questo mi fa pensare al fatto che da piccolo fratello parroco sono chiamato a stare accanto alla gente senza pensare di essere il maestro, il padrone della fede di nessuno, secondo l’espressione paolina: “Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia”(2 Cor 1,24). Frere Charles, per esempio era convinto che non fosse il caso di parlare subito di Gesù ai Tuareg, ma che ci volesse un tempo lungo di amicizia per dissodare il terreno; ha avuto rispetto della loro fede senza pretendere di cambiarla con forza. Noi piccoli fratelli dobbiamo cercare di avere lo stesso rispetto anche se non condividendo in pieno forme e manifestazioni, magari cercando di ridimensionare certi aspetti (tipo fuochi d’artificio e bande musicali!!) e prendendo le distanze da altri che ne sono totalmente estranei (mi riferisco a feste che si agganciano alle ricorrenze dei Santi con modi mille miglia distanti dallo stare insieme familiare di una comunità, che invece è sempre bello e simpatico…e soprattutto “gratuito”). Il tutto nell’amore di Gesù e dei nostri fratelli e sorelle!

fratel Gabriele