SAM_4223 copia«Quanto a Gesù, egli si ritirò sul monte degli Ulivi» (Gv 8,1). Come sei buono, mio Dio, a donarci questo esempio di solitudine…

SAM_4361Ti ritiri da solo in un luogo deserto; ci dai questo esempio doppiamente salutare, doppiamente fatto per raggiungere il tuo fine costante, per «accendere sulla terra il fuoco» dell’amore di Dio… Lo accende da una parte, svuotando il nostro cuore del gusto per il godimento della compagnia delle creature, e disponendo così il nostro cuore ad amarti, svuotandolo di ciò che non sei tu, dall’altra, mettendo la nostra anima di fronte alle tue sole bellezze con la solitudine, l’orazione, e portandola potentemente ad amarti, aumentando con la meditazione, la contemplazione, la preghiera, l’intimità dei suoi rapporti con te e la conoscenza che ha di te… Come sei buono, mio Dio, a perseguire con questa costanza il tuo scopo così divinamente tenero, così divinamente affettuoso di farti amare da noi!

Solitudine! Solitudine! Come dice san Giovanni della Croce: «Lo spirito di Dio porta sempre all’umiltà e alla solitudine: al posto più basso e alla solitudine»… Solitudine! Nostro Signore vive 30 anni a Nazaret nella solitudine dei cenobiti, passa 40 giorni nella solitudine degli eremiti, quando la volontà di Dio lo chiama alla predicazione, si riserva ancora ogni giorno delle ore, spesso delle notti, dei giorni, delle settimane intere, di solitudine e di silenzio… Solitudine e silenzio! Imitiamo Nostro Signore abbracciandoli per tutta la nostra vita come egli li ha abbracciati, sebbene in misure diverse, secondo quella delle tre vite di cui ci ha lasciato il modello, alla quale ci chiama… E ricordiamoci sempre che ogni volta che l’obbedienza a Dio, in seguito ad un dovere che appare chiaramente, non ci costringe ad uscire dalla solitudine e dal silenzio, bisogna restarci, poiché sono i custodi della vita interiore, della contemplazione, di questa contemplazione che fa necessariamente parte dell’amore, che gli è indissolubilmente legata, che ne è uno dei primi effetti, se non il primo, che, con l’imitazione e l’obbedienza forma le tre figlie dell’amore, tre figlie gemelle che non cessano mai di accompagnare l’amore, quando l’amore si rivolge a un Essere perfetto… Imitiamo questa solitudine di Nostro Signore a Nazaret, alla santa Quarantena, nei ritiri frequenti della sua vita pubblicaImitiamo questa solitudine e questo silenzio del nostro Beneamato, come li hanno imitati le anime che l’hanno amato di più e imitato meglio, la santa Vergine, san Giuseppe, santa Maddalena, san Giovanni Battista, tanti santi solitari, un san Benedetto, una santa Teresa, un san Giovanni della Croce.

 Fr. Charles de Foucauld

 

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