Siamo ormai alle porte del mese di maggio e nell’ultimo degli incontri tra noi fratelli a Sassovivo, Gian Carlo, il nostro priore, ci ha proposto di confrontarci su quello che è il nostro rapporto con Maria, arricchendo il dialogo tra noi con la lettura di una meditazione del piccolo fratello di Gesù Milad Aïssa.
«Il piccolo fratello non potrà amare così Gesù senza la guida ed il sostegno di Maria, la madre di Gesù», così dice la nostra Regola, e chiacchierando insieme su come ciascuno di noi vive il suo rapporto con Maria, è emerso proprio questo legame con lei per condurci a Gesù. Tutti abbiamo espresso una certa difficoltà riguardo a un rapporto troppo devozionale con Maria, a una relazione fatta di etichette tipo «la mia è una spiritualità mariana». Tutti però cerchiamo di vivere un rapporto di confidenza con Maria, una relazione di amicizia semplice che nasce dal fatto che «se il grande esempio rimane per sempre Cristo, nostro grande modello è Maria» (dalle Lettere di famiglia scritte dal nostro priore). Maria è «la perfetta e sola religiosa: tutta per Dio e dunque tutta per tutti, perché Dio è nel cuore di tutti. Pienamente unificata nel cuore di questo duplice amore» (Ibidem).
Come ci ricordava Gian Carlo parlando di una conferenza tenuta da padre René Voillaume negli anni cinquanta a Milano: «Maria è nostra sorella nella fede oltreché che nostra Madre», parole che a suo tempo fecero scandalo, ma che poi riprese papa Paolo VI anni dopo. Così a questa sorella ci rivolgiamo con confidenza e tenerezza condite dalla semplicità di Nazaret. Nelle nostre vite Maria è entrata infatti spesso grazie alle nonne e alle mamme che con la loro semplicità ci hanno testimoniato e insegnato la preghiera del rosario, vera preghiera del cuore.
Gian Carlo dice spesso (e lo ha ripetuto di nuovo) che un buon termometro per la misurare la vita spirituale di qualcuno è il suo rapporto con il sacramento della Riconciliazione e con la preghiera a Maria. Questo perché tutti e due sono espressioni personali della fede, che si scelgono senza essere costretti a viverle, per il fatto che non sono comunitarie, eccetto durante i mesi di maggio e ottobre dedicati a Maria. Uno decide di confessarsi, così come uno decide di pregare il rosario… e lo fa per sua libera scelta. E se lo fa abitualmente il suo tono spirituale è buono!
Anche per Milad il rapporto con Maria non può essere inquadrato: «è una di quelle cose da considerare in modo molto personale, perché la nostra vita personale si appoggia spesso su avvenimenti della nostra vita dove la Vergine è intervenuta in questa o in quell’altra difficoltà, oppure, al contrario, in certi avvenimenti gioiosi, o ancora in decisioni importanti della nostra vita spirituale».
Un rapporto personale che ovviamente passa dal Vangelo come sottolinea ancora Milad: «la teologia si è compiaciuta di sottolineare la grandezza di Maria attraverso i suoi misteri: la sua concezione verginale, la sua maternità divina, il suo ruolo nella salvezza e specialmente la sua gloria attuale, la sua maternità universale. Mediante le feste liturgiche lungo tutto l’anno, la Chiesa ci aiuta ad entrare in questo mistero di Maria. È una via possibile per rinforzare e sviluppare la nostra devozione alla Vergine, e non bisogna trascurarla. Ma qui vorrei insistere su un modo più semplice, più evangelico di considerare il mistero di Maria. Sì, più semplice perché risultante da una meditazione del Vangelo».
Ci piace sottolineare quello che è stato il rapporto tra Maria e Gesù, tra Maria e il Padre, tra Maria e lo Spirito Santo, e ci piace farlo attraverso le parole che ci consegna il Vangelo. Ci piace rivisitare con la nostra vita quello che Maria ha vissuto accanto a Gesù in modo particolarissimo…unico! E questo pensare a Maria accanto a Gesù ci aiuta a pensare a noi accanto a Gesù, desiderando per noi la stessa confidenza, tenerezza e amore col Signore.
Concludo con le ultime parole di Milad, che riassumono ben quello che ho cercato di condividere: «È cosa molto buona meditare sulla vita della Vergine, come è trascorsa la sua vita, ciò che ella è. Questo conduce a dare una certa forma alla devozione che noi abbiamo per lei».
Buon mese di Maria a tutti!
fratel Gabriele jc