Cari amici e lettori,

l’anno scorso, nel preparare lo schema per i quattro numeri di Jesus Caritas 2020, avevamo puntato di dedicare questo numero alla Vita di santità prendendo spunto dall’esortazione apostolica di Papa Francesco, «Gaudete et exsultate», sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo. Quale felice coincidenza è stata l’approvazione del decreto riguardante il secondo miracolo attribuito a frère Charles lo scorso 26 maggio che lo porterà a diventare santo per la Chiesa universale! Meta attesa da tanto tempo e che ci colma di intensa gioia spirituale, anche se mentre scriviamo queste righe ancora non siamo a conoscenza della data per la canonizzazione. La bella notizia, però, ha illuminato ulteriormente i contributi che ora vi presentiamo.

Iniziamo con una riflessione circa la santità luminosa di frère Charles. Poi, riteniamo doveroso dedicare uno spazio al tema delle metafore o linguaggi, o ancora meglio i SIMBOLI DELLA PERFEZIONE. Il linguaggio simbolico, infatti, è quello prediletto da santi e mistici, cioè coloro che hanno dilatato la propria interiorità e il proprio cuore in maniera esemplare fino alla misura del cuore di Dio.

La perfezione è la PIENEZZA DELL’AMORE. Se Dio è amore (1Gv 4,8), e la santità è partecipazione della vita divina (cfr Gv 17), la perfezione, umana e cristiana, non è altro che vivere in pienezza la carità divina. Frère Charles, concependo la santità come una IMITAZIONE totale ed esclusiva di Gesù, particolarmente nella sua vita di Nazaret, si lascia plasmare dalla grazia fino a riflettere il volto del suo amatissimo Fratello e Signore.

L’imitazione di Gesù, secondo fr. Charles, dev’essere a 360°, perché si tratta di «vivere come Lui viveva», dicendo le sue parole, ripetendo i suoi gesti e comportamenti; avere i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Per raggiungere tale STATO DI PERFEZIONE, bisognerà mettere in pratica innanzitutto le virtù. Gli scritti spiritualidi Charles de Foucauld, la sua preghiera scritta e le sue meditazioni sui vangeli hanno spesso come oggetto proprio il tema delle virtù. La fede è per Charles la virtù più importante nel senso che, grazie ad essa, per ogni uomo è possibile vivere una vita rinnovata, in Dio; ma il binomio fede-carità rappresenta un po’ il cuore della sua pietà e del suo pensiero: «la misura dell’amore è la misura della fede, amiamo nella proporzione in cui crediamo»… Oltre che di virtù parliamo anche di beatitudini, quelle indicate dallo stesso Gesù nel vangelo, e quelle di oggi, le “virtù sociali”, quali l’onestà, la solidarietà, la correttezza, ecc., urgenti quanto mai. Essere «poveri in spirito» porta a diventare «poveri per lo spirito». Gesù viene a proporre un distacco vero, reale e non filosofico o poetico per diventare POVERI PER LO SPIRITO, cioè persone che scelgono di entrare volontariamente e liberamente nella condizione della povertà. La povertà subita e non scelta, non può essere una realtà voluta da Dio né tantomeno una beatitudine per i tanti affamati della terra.

Vi lasciamo, dunque, in attesa di conoscere quando ci raduneremo per ringraziare insieme il Signore per il dono della santità di frère Charles. Ma nel salutarci cogliamo l’occasione per sollecitare il dono prezioso del rinnovo del proprio abbonamento o quello per una persona cara. Beato chi lo farà!

fratel Oswaldo jc

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