Anche se sono trascorsi alcuni giorni ci teniamo a ricordare questo evento. La settimana scorsa, nella cappella dell’Unità a Nazaret, si è tenuta la preghiera per l’unità dei Cristiani. Al termine della ormai consueta settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che tutti gli anni, nelle chiese cristiane, si tiene dal 18 al 25 gennaio.



Il luogo della preghiera era d’obbligo: la cappella che porta proprio il nome dell’unità, nel nuovo centro mariano internazionale “Maria di Nazaret”, nel quale vive la comunità di Chemin Neuf.

La cappella ha offerto un’ambientazione suggestiva: le grandi finestre di vetro che danno su Nazaret e sulla Basilica dell’Annunciazione, hanno aiutato i presenti a focalizzare che Nazaret è la fonte dell’unità, come ha ricordato il vescovo Marcuzzo. A Nazaret ha iniziato a compiersi il mistero dell’Incarnazione che è mistero di unità, in quanto Dio e l’uomo sono UNO nella persona di Gesù. E di qui ogni unità, per il cristiano, prende senso e significato.

Purtroppo non erano presenti le diverse confessioni cristiani, fatta eccezione per un rappresentante della chiesa anglicana.

Rimane vero però che in questa terra, molto del dialogo ecumenico e interreligioso si fa nella vita quotidiana, per così dire, “dal basso”. La gente è molto più abituata a vivere gomito a gomito con persone di diverse confessioni religiose, partecipando spesso a riti di una confessione diversa dalla propria, senza grossi problemi. Pregare per l’unità dunque assume anche la tonalità dell’invocazione e della richiesta di una maggiore comunione a livello di Chiese cristiane, affinché ci si possa percepire e si possa vivere come un corpo unico, che abbia un impatto più significativo in una società in cui ormai i cristiani sono un’esigua minoranza (anche dagli ultimissimi sondaggi risulta che i cristiani sono il 2% della popolazione israeliana).

Credo che l’ecumenismo in Terra Santa (quello che si attua a livello di popolo e quello che si auspica a livello più istituzionale) potrebbe essere un’esperienza da guardare con interesse e da approfondire in tutta la Chiesa, proprio per trarre indicazioni significative per la riflessione a livello teologico e per la proposta a livello pastorale: ritornare a Nazaret per riscoprire il mistero dell’unità.

fratel Marco