Qui a Gerusalemme la Pasqua arriva un giorno prima. Sì, perché lo sviluppo del Triduo Pasquale è rimasto quello antico, che prevede la celebrazione della Pasqua il sabato mattina presto. Abitare un poco distanti dalla città vecchia ha comportato la necessità di muoversi con abbondante anticipo utilizzando il mezzo di trasporto più antico del mondo: le gambe! Alle 4,45 siamo partiti da Betfage e nel silenzio e nel buio del mattino di Pasqua ci siamo incamminati verso il Santo Sepolcro. Abbiamo voluto percorrere in silenzio il nostro cammino, proprio per immergerci nello stato d’animo delle donne che al mattino presto si sono recate nello stesso luogo pensando di andare a onorare un morto, mentre hanno potuto incontrare il Risorto.

Non è stato semplice raggiungere il luogo della preghiera perché, a motivo della concomitanza delle tre pasque (ebraica, latina e ortodossa) l’affluenza di gente e la sovrapposizione delle celebrazioni è stata notevole: posti di blocco, smistamento di persone appartenenti a religioni e riti diversi, ecc.

Dopo la solenne Veglia Pasquale la giornata è continuata con una piacevole visita al quartiere ebraico che dà su porta Giaffa, all’interno del quale esiste la comunità dei Gesuiti. Nella loro casa è conservato un piccolo ma molto interessante museo che abbiamo potuto visitare assieme alle nostre amiche Luna e Maria Socorro, rispettivamente nazaretana e brasiliana attualmente residente a Nazaret. Accompagnati da una suora colombiana delle francescane della Sacra Famiglia Lega, abbiamo visitato una tomba del primo secolo (detta tomba di Erode) che conserva la fisionomia della scena vista dalle donne al Sepolcro. Con Luna e Socorro siamo ritornati all’interno delle mura e abbiamo assistito alla diffusione del fuoco santo acceso miracolosamente (dice la tradizione…) all’interno del Sepolcro e, grazie alla corsa di alcune persone, a tutta Gerusalemme.

Nel pomeriggio grande festa per le vie con la sfilata degli scout, anche se un po’ sciupata da un momento di tensione proprio tra gli stessi scout ed alcuni passanti.

Alla fine di questa lunga e ricca settimana ci sentiamo di ringraziare il Signore e i fratelli per l’opportunità che ci è stata data. Speriamo che possa portare frutto non solo per noi ma per tutta la fraternità. Ci sentiamo anche di aggiungere che in questi giorni abbiamo pregato molto per tutti voi!

Giovanni Marco, Franklin, fratel Marco