Chi mi conosce un po’ non crederebbe ai suoi occhi: ancora una volta tra i banchi di studio di un seminario per frequentare, in arabo, lezioni del corso istituzionale per coloro che desiderano diventare preti diocesani del patriarcato latino di Gerusalemme.

Da alcune settimane si è presentata la possibilità di seguire alcuni corsi, per frequentare di più la lingua, per approfondirne la conoscenza. Bait Jala è una cittadina adiacente a Betlemme, quasi senza soluzione di continuità, in pieni territori Palestinesi, nella quale sorge il seminario patriarcale. Un istituto molto grande che ospita seminaristi dei Territori, di Israele e Giordania; pochi sanno infatti che la diocesi comprende questi stati con l’aggiunta di Cipro. Una trentina di studenti di propedeutico, filosofia e teologia, e un numero ancora maggiore di studenti del seminario minore.

 

In latino e in arabo: "Seguimi!"

L’accoglienza riservatami è stata davvero stupenda e piena di delicate attenzioni da parte di tutti: dal rettore, Abouna Adib che si è preso cura di me e del mio inserimento fin dall’inizio, dagli insegnanti che non hanno esitato ad accettare di avere in classe un nuovo allievo più attempato a corsi già iniziati, ai seminaristi che non cessano di stupirmi per la calda accoglienza che dal primo momento mi hanno dimostrato.

I corsi che frequento riguardano la Sacra Scrittura, particolarmente i libri Sapienziali, l’ecclesiologia, la filosofia naturale, la storia del patriarcato, ecc. Tutti molto interessanti e molto utili, soprattutto per migliorare la mia conoscenza della lingua araba. La vita di quei due giorni alla settimana nei Territori Palestinesi approfondisce l’esperienza attraverso la condivisione con le persone, particolarmente i cristiani, che quotidianamente vivono le difficoltà di abitare una terra piena di enormi problemi.

fratel Marco