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La fumata bianca che annunciava l’elezione del nuovo Papa l’abbiamo vista in diretta subito dopo la celebrazione eucaristica. Aspettavamo anche noi con grande gioia il momento del solenne “Habemus papam”… ma i minuti passavano e i giornalisti Rai cominciavano a lamentare una certa anomalia a causa del ritardo, ogni minuto sembrava che durasse più del solito. Tra le varie supposizioni si pensava a una lunga telefonata tra i due papi (per fortuna sono finiti i tempi quando in certe occasioni ci furono nella Chiesa papa e anti papa!).

Il mio commento è stato molto semplice: “è normale che ritardi, è un papa latinoamericano!” Ancora pochi minuti e poi… evviva ho segnato anch’io un gol da latinoamericano doc. Mi si faccia passare il linguaggio visto che ci è stato subito raccontato che il nostro ora Papa Francesco è anche un grande tifoso del calcio!

Francesco, come si fa a non pensare al Santo di Assisi? E se così fosse, ci sentiremo ulteriormente coinvolti a causa del privilegio che abbiamo di vivere in Umbria. Ma, visto che il mondo intero è stato spiazzato dall’elezione del cardinale argentino, un gesuita, non ci sorprenderebbe – ha aggiunto uno dei fratelli – che da buon gesuita (con affetto parlando) domani ci dicesse che ha preso il nome di san Francesco Saverio uno dei primi compagni di sant’Ignazio di Loyola e già allora missionario in terre lontane!

Subito dopo aver appreso la notizia mi sono ricordato dello slogan famoso che con la sua bella rima diceva “Juan Pablo segundo, te quiere todo el mundo. Juan Pablo segundo…”. Sono convinto che non si faranno attendere gli omaggi linguistici e le serenate da ogni angolo del continente ispano-americano, ma vorrei scommettere di nuovo sostenendo che sarà naturale chiamarlo “el Papa Chico”, anzi solo “el Chico”, perché oltre ad essere il diminutivo più comune per Francisco, ha anche diverse sfumature tra cui “el pequeño”, “el niño” (il piccolo, il bambino). E se fosse davvero un piccolo evangelicamente parlando? Inshalla direbbero gli arabi!

Una ragazza messicana in piazza San Pietro ha detto ai giornalisti: “E’ il papa che Dio ha scelto”. Sì, è proprio così, e noi tutti siamo pronti per l’alleluia pasquale.

fratel Oswaldo