Ieri a Sassovivo abbiamo avuto la gioia di celebrare l’Eucaristia e di condividere la cena con il vescovo maronita di Batrun (Libano) e con il Vescovo di Foligno Gualtiero. Questa sorta di gemellaggio tra Sassovivo e il Libano affonda le radici nei secoli…

da quando venne portata in Abbazia la reliquia della testa di San Marone. E si è rafforzato in occasione del giubileo del 2000 quando l’allora Vescovo di Foligno Arduino riportò in Libano gran parte della preziosa reliquia. Da allora il legame con la Chiesa maronita libanese è sempre stato molto forte soprattutto grazie a abouna Mounir, che da pochi mesi è diventato Vescovo. Nella sua omelia di ieri ha insistito su due punti: la bellezza e la solidità dell’amicizia tra le nostre chiese e il messaggio del papa in occasione della sua recente visita in Libano.

Il papa ha parlato del Libano come di una realtà da ammirare e da imitare perché c’è una secolare convivenza e rispetto tra cristiani e musulmani, l’esperienza di questo paese potrebbe aiutare a promuovere la pace in Medio Oriente. Nonostante le grandi tensioni che ci sono nel mondo bisogna credere nella pace e mons. Mounir ha detto che i cristiani del Libano non hanno paura neanche del martirio purché la pace di Cristo regni. Alla fine della celebrazione il nostro vescovo Gualtiero ha ringraziato per la testimonianza di amicizia e di fede della chiesa maronita dicendo che la libertà mentre “disarma” Dio, che attende da essa la risposta alla sua chiamata, a volte “arma” gli uomini che vedono in essa un pericolo per la loro sete di potere.

 

Lo scambio è proseguito poi durante la cena e si è prolungato fino alla colazione di stamani durante la quale con stupore abbiamo ascoltato la secolare storia di dialogo e rispetto tra cristiani e mussulmani che solo le crociate hanno incrinato ma che poi dal 1500 non ha più conosciuto soste. Un esempio e un augurio per il mondo intero. Auguriamo buon viaggio al nostro amico padre Mounir e preghiamo per la sua stupenda chiesa maronita.

fratel Gabriele