Quando un povero è entrato nella nostra vita, su un piano d’amicizia vera, quando ci ama senza imbarazzo, oltre le barriere che costituiscono abitualmente le differenze di situazione, di ricchezza, non finiamo più di scoprire le delicatezze del suo cuore, la profondità della sua fedeltà e cominciamo a presentire perché fossero i poveri ad attorniare Gesù, perchè a loro fosse promesso il Regno già fin da quaggiù.
E quando li sentiamo bussare la nostra porta, a ore che non sono sempre le nostre, non sappiamo più impazientirci: è come se Gesù stesso venisse a visitarci, nella trasparenza del suo amore. Felici i poveri! Ma come vorrei esssere felice anch’ io nel riceverli e questo non avviene frequentemente!…
fratel Gian Carlo
ho imparato più dai poveri che da ogni dotto e sapiente che ho incontrato nella vita. Ho visto Dio in loro e che mi ha parlato attraverso di loro più di tante omelie lunghe e difficili da seguire. Ciò che insegna il povero lo può capire solo chi si ferma ad ascoltarlo e spero che un giorno il mondo si svegli ad aiutarlo.